Said Shil è accusato di aver spacciato la dose di droga che è stata fatale a Giuseppe Bevilacqua. Sarebbe lui secondo la procura di Macerata ad aver venduto 55enne di origine lombarda, morto lo scorso aprile nel garage in cui viveva, lo stupefacente che lo ha stroncato. Due mesi di indagini serrate da parte dei carabinieri della Compagnia di Civitanova hanno consentito di fare maggiore chiarezza su quando accaduto a Bevilacqua. Anzitutto a stroncare l’uomo non sarebbe stata una dose di cocaina, bensì di eroina. E a cederla sarebbe stato proprio il 28enne tunisino, finito in carcere il 20 maggio scorso mentre spacciava una dose ad una ragazza in via d’Annunzio. I carabinieri sono risaliti a Shil grazie ad una serie di testimonianze: come quella di un uomo che ha detto di aver visto Shil e Bevilacqua insieme in diverse occasioni. Inoltre i militari hanno incrociato i dati dei tabulati telefonici di entrambi. I carabinieri hanno consegnato il fascicolo alla procura che ha ritenuto solide le prove fornite e autorizzato un interrogatorio in carcere. Il tunisino però si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oltre che di spaccio (accusa per la quale è ancora in carcere a Camerino) ora Shil dovrà rispondere anche dell’accusa di morte come conseguenza di altro reato. Destò sconcerto in città la morte del 55enne. L’uomo, che da tempo viveva a Civitanova, pur essendo originario della Brianza, era stato ritrovato morto dalla compagna nel garage di via Saragat in cui viveva dopo la perdita del lavoro. L’autopsia confermò l’overdose e da quel momento fu caccia al pusher. Poi dopo circa un mese dalla morte di Bevilacqua durante un controllo i carabinieri hanno arrestato Said Shil, sorpreso mentre stava cedendo ad una donna di 35 anni di Civitanova una dose di eroina. Il tunisino, che è clandestino e senza fissa dimora avrebbe tentato di far sparire la droga ingerendo due involucri di eroina di mezzo grammo ciascuno.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati