di Paolo Paoletti
La chiesa di San Gabriele, a Campiglione, stracolma di giovani. Amici, compagni di scuola vecchi e nuovi, insegnanti, semplici conoscenti, tutti uniti nel dolore per dare l’ultimo saluto ad Andrea De Santis, detto Desa, il giovane 19enne morto improvvisamente domenica pomeriggio dopo un malore sul lungomare sangiorgese (leggi l’articolo). Il più grande abbraccio dei presenti è andato alla sua famiglia, ai genitori ed ai parenti. La bara bianca era ricoperta da un tappeto di rose e dalle firme di tutti gli amici. Al termine della messa decine di palloncini sono stati liberati in cielo.
“Una tempesta di dolore – ha detto il parroco Don Luigi Traini durante l’omelia – per affrontarla è chiaro che i nostri sforzi non sono sufficienti. La nostra idea di Dio non ci viene in aiuto. Noi vorremmo un Dio che facesse un mondo perfetto, nel quale non esista il dolore, la morte, in cui non ci sia il male, la guerra, dove sia possibile stare insieme agli amici. Un mondo senza libertà e senza storia. Ma non è questo il mondo che Dio ha fatto. Non è il modo in cui ci ha voluti. Ecco allora che lo sentiamo estraneo o addirittura ingiusto, nel modo in cui ha voluto che il mondo e gli uomini fossero. Dio ha scelto che gli uomini siano liberi, liberi di compiere il bene o il male, ha scelto una natura imperfetta che può migliorare o può peggiorare. Dobbiamo cercarlo per capire come ci ama, come si fa compagno della vita e come ci è vicino con le sue tenerezze e misericordia”.
Don Luigi Traini che poi si è rivolto direttamente al giovane 19enne: “A te Andrea, che sei stato curioso, che hai avuto tante qualità nella vita, ma quella che mi ha sempre più, colpito è stata la tua curiosità, il tuo bisogno di sapere di capire, di rendersi conto. Ora, la tua curiosità ha una risposta, ora tu vedi quello che noi cerchiamo, ora ti accorgi di quello che noi possiamo solo oggi intravedere, tu che puoi sapere che puoi vedere che ti sei reso conto, puoi stare vicino alla tua famiglia in questa tempesta improvvisa, puoi essere di aiuto a tanti tuoi amici che devono scegliere cosa cercare nella vita. Aiutali a scegliere a capire chi cercare e che cosa volere per se stessi”.
E’ stata poi la volta delle lettere scritte ad Andrea dagli amici, dai compagni di classe del Liceo delle Scienze Umane di Fermo. L’intero territorio piange un suo giovanissimo cittadino. Lo stesso sindaco di Fermo è andato ieri a rendere omaggio ad Andrea in obitorio.
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