“Con grande preoccupazione abbiamo osservato le dinamiche e letto le dichiarazioni del Sindaco sul tema scogliere che come il migliore dei venditori di fumo da la colpa ai cambiamenti climatici piuttosto che a errori politici passati e presenti targati Partito Democratico e affini”. Inizia così la nota del Movimento 5 Stelle elpidiense sulle scelte dell’amministrazione.
“Premesso che è un’opera che da tempo vede l’impegno di ingenti risorse pubbliche con scarso successo e che da tempo sempre la stessa parte politica rincorre la natura del mare che puntualmente mette in ginocchio e in difficoltà le attività che operano sulla spiaggia, il nostro indirizzo politico è chiaro! I soldi pubblici vanno spesi con criterio e non buttati al mare. Vista la situazione attuale è fondamentale delocalizzare e arretrare”.
5 Stelle che aggiungono: “Da tempo sosteniamo che il progetto ex-FIM oltre ad essere una mera speculazione edilizia non è funzionale per salvare e far ripartire il turismo a Porto Sant’ Elpidio. Da sempre sosteniamo che è necessaria una variante urbanistica che faccia arretrare tutta la zona di edificazione della zona ex-FIM spostando verso la ferrovia tutto il comparto, delocalizzando gli stabilimenti che non possono essere arretrati. Come si può pensare di barricare il mare lasciando le attività ancora lì? Il sindaco come pensa di combattere la forza del mare: incontrando più volte un assessore? con fondi comunitari detratti all’agricoltura? Tutti palliativi. Quel tratto di costa sta diventando un pozzo senza fondo, da guinness dei primati per spreco di denaro pubblico. Perchè il milione di euro che l’attuale amministrazione ha preso tramite indebitamento, non è stato stanziato per l’arretramento della strada e degli stabilimenti balneari? Siamo stanchi dei vedere soldi investiti per opere senza senso e lungimiranza. Si parla di turismo mentre si spendono milioni e milioni di euro investiti negli anni passati come oggi (…male viste le vicende attuali) per il comparto marittimo sottraendo risorse e opportunità di investimento per la tutela ambientale come la qualità dell’acqua relativa al sistema fognario che finisce nel nostro mare. Come facciamo a fare turismo se non abbiamo nemmeno la qualità dell’acqua in cui ci facciamo il bagno?Per non parlare di manutenzione delle scuole, delle strade e del decoro urbano… Ad oggi però, una delocalizzazione la possiamo osservare perché sotto gli occhi di tutti, ma non degli stabilimenti balneari che sono ancora lì barricati dietro promesse e soldi pubblici sprecati, ma del buonsenso con arretramento strategico dell’interesse pubblico. Complimenti a tutti i politici di ieri e di oggi! Ottima strategia!”
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