di Luca Craia
Quartiere d’élite negli anni del boom economico, zona di case lussuose, residenza delle famiglie più in vista, che dal centro storico si trasferivano seguendo l’attività economica, costruendo la fabbrica e la nuova abitazione annessa, San Liborio vive oggi un declino un tempo impensabile. Negli anni ’80 era la zona di Montegranaro più bella. Oggi è quella che presente i problemi potenzialmente più pesanti dopo il centro storico.
Negli anni gli opifici, sorti intorno al colle a sud-est di Montegranaro, sono stati progressivamente abbandonati per il sorgere della zona industriale di Villa Luciani o di quelle più recenti lungo il Chienti e l’Ete. Anche alcune delle lussuose dimore sono rimaste vuote perché i proprietari hanno preferito la villa in campagna. Progressivamente quasi tutte le attività commerciali, un tempo numerose, si sono spostate altrove o hanno chiuso.
Oggi San Liborio, come dice qualche residente, è un quartiere dormitorio dove scarseggiano anche i servizi essenziali. Le strade, in particolar modo la direttrice principale, via Elpidiense Sud, si presentano con un manto d’asfalto consumato e pieno di buche, particolarmente pericoloso per le auto, specie se bagnato. Crescono erbacce sulle banchine e sui marciapiedi (dove ci sono). E gli antichi opifici, oramai abbandonati, rischiano di innescare a San Liborio lo stesso problema che si presenta in centro storico, diventando man mano ruderi abitati da topi e piccioni.
La questione degli opifici era già stata affrontata con un censimento degli stessi da parte della vecchia amministrazione comunale. L’attuale ha inserito nel proprio programma un piano di recupero. Quello che è certo è che occorre intervenire celermente, per evitare che il male che affligge il centro storico attacchi anche l’ex quartiere residenziale di Montegranaro.
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