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Aido ad Amandola per ricordare Roberto Mancini
e i giovani recentemente scomparsi

AIDO - Un momento di condivisione tra genitori che hanno sperimentato lo stesso destino di morte: quelli di Matteo Biancucci (quindicenne di Petritoli vittima di un incidente i cui organi vennero donati nel 2009) e quelli di Andrea De Santis stroncato da un infarto a Porto San Giorgio a soli 19 anni.
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Si è svolta ieri in Amandola una giornata per Roberto Mancini, ragazzo venticinquenne deceduto a seguito di un malore a dicembre scorso, per non dimenticare e sensibilizzare la comunità al dono della vita attraverso l’espianto degli organi. Alla presenza del Vice Prefetto di Ascoli Piceno Anna Gargiulo e del Sindaco Adolfo Marinangeli, presso il campo sportivo di Amandola, il parroco Don Paolo De Angelis ha celebrato una Messa in suffragio ricordando anche Fabio Centoni, il giovane ipovedente scomparso circa un mese fa.
Un momento di vera condivisione tra genitori che hanno sperimentato lo stesso destino di morte: quelli di Matteo Biancucci (quindicenne di Petritoli vittima di un incidente i cui organi vennero donati nel 2009) e quelli di  Andrea De Santis stroncato da un infarto a Porto San Giorgio a soli 19 anni.
Toccanti le testimonianze di alcuni donatori AIDO e ADMO, del Dott. Alberto Viozzi, responsabile del reparto trapianti dell’ ASUR di Fermo, del presidente AIDO di Ascoli Piceno Eugenio Monaldi, del socio onorario AIDO di Fermo Sergio Ioio e del presidente Luca Moreschini della sezione di Porto Sant’Elpidio.
Una giornata all’insegna della vita con pranzo offerto dalla locale sezione alpini e pomeriggio di diversivi con gara di briscola e torneo di pallavolo: i passatempi preferiti di Roberto.
Una giornata dal motto “la vita e’ un dono, se doni vivi”.
Paola Eleuteri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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