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Basilicata Coast to Coast

Viaggio alla scoperta di una regione che cela tesori
Monastero di Santa Maria D’Orsoleo

Monastero di Santa Maria D’Orsoleo

Scoprire la Basilicata è un’esperienza esclusiva ed entusiasmante e il percorso che vi propongo è proprio quello del film diretto da Rocco Papaleo, da Maratea a Scanzano Jonico, abbinando paesaggi che vi lasceranno stupiti alla tradizione culinaria regionale, in cui a farla da padroni sono certamente le carni (specialmente ovina e di maiale) esaltate dall’uso esclusivo dell’olio di oliva, come del resto in gran parte del Sud Italia.
Tantissimi i borghi che meritano una visita: dalle località costiere nei pressi di Maratea (Acquafredda, Cersuta e Fiumicello) fino a Castrocucco (dove vedrete i resti del castello con la sua torre Caina, posta su uno scoglio a picco sul mare), da Trecchina (tipica per il centro abitato circondato da palazzi nobiliari con portali in pietra) a Castelluccio Inferiore, ai margini del Parco Nazionale del Pollino. Qui sosta “obbligatoria” a Rotonda, sia per una visita al Museo Naturalistico e Paleontologico che, nel caso siate qui nel mese di agosto, per la sagra del Fagiolo e della Melanzana Dop.
Sul territorio di Francavilla in Sinni insistono due degli spazi naturali tra i più affascinanti del Parco: Timpa delle Murge, per i suoi “monumenti” di pietra, e Timpa di Pietrasasso, una robusta vetta rocciosa che si eleva fino a cinquanta metri dal terreno. Palazzi storici e numerose chiese decorano il borgo di Chiaromonte. Ad agosto ci si può concedere una “deviazione gastronomica“ fino a Senise, nota per i peperoni cruschi protagonisti di una croccante sagra. Il viaggio assume connotazioni oltremodo gustose proseguendo in direzione Roccanova per assaporare il Grottino di Roccanova Doc.
A Sant’Arcangelo, nel cuore della Val D’Agri, si impone il Monastero di Santa Maria D’Orsoleo. Aliano è il paese dei calanchi per eccellenza, qui Carlo Levi prese spunto per il suo “Cristo si è fermato ad Eboli”. Penultima tappa Montalbano Ionico: a giudicare dai numerosi reperti ritrovati nelle aree limitrofe, l’area è stata abitata sin dall’epoca ellenistica-romana. Nel centro del paese è visibile il bellissimo “Arco del Pubblico Orologio”, un’antica porta del XVII sec..
Si arriva quindi alla meta finale, Scanzano Jonico. Fermandovi nelle trattorie dei paesi che ho indicato a questo punto vi potrebbero essere proposti tutti i capolavori della cucina locale! Consiglio agli audaci il cutturidd (stracotto di pecora) e gli gnummaridd (involtini di interiora), restando sul classico (per chi invece vuole sperimentare-ma-non-più-di-tanto) con il biscotto a otto (tipico del comune di Latronico), il caciocavallo podolico, l’Aglianico del Vulture (vino rosso rubino dal sapore caldo) e il noto pane di Matera, tipico per la crosta spessa e la mollica gialla areata.
Visto quante sorprese ci regala la nostra bella Italia?


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