“Noi consiglieri comunali di maggioranza, basiti e attoniti, esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza a Chimiary, compagna di Emmanuel, purtroppo deceduto da pochi minuti a seguito di un’aggressione”. inizia così la nota dei consiglieri della maggioranza fermana. “Con il cuore distrutto, esprimiamo grande dolore per quanto accaduto alla coppia di ragazzi che, dopo una lunga fase di vita caratterizzata da violenze di ogni tipo, sembravano aver raggiunto finalmente un minimo di tranquillità nella nostra città. Invece, scappati dai terroristi di Boko Haram e dalle violenze libiche, proprio a Fermo hanno visto sfumare con la forza quell’unione che è sempre stata il collante della loro esistenza. Condanniamo in ogni modo l’episodio violento avvenuto nel cuore della nostra Fermo, su quella via Vittorio Veneto che domani, in totale contrasto con questo vergognoso episodio, ospiterà i bambini di un Mercatino che unisce colori, suoni, etnie. Noi così vicini alla comunità e alla cittadinanza, così sensibili alle problematiche sociali del tessuto cittadino, facciamo veramente fatica ad accettare quanto accaduto sotto i nostri occhi. Ripudiamo la violenza in ogni sua forma, con fermezza e decisione. Invitiamo i fermani a unirsi in una condanna unanime verso questo genere di comportamenti e chiediamo l’aiuto di tutti quei concittadini che a Fermo sono sempre stati generosi verso chi ha chiesto aiuto. Nello stesso tempo neghiamo schemi e giudizi precostituiti che non fanno parte della nostra tradizione. Di certo emergono evidenti comportamenti di stampo razzista che la nostra città deve spazzare via nel più breve tempo possibile”.
Maggioranza che conclude: “Questo però è il momento del dolore. Vogliamo allora esprimere vicinanza a don Vinicio Albanesi e alla Fondazione Caritas in veritate, impegnata nell’accoglienza di profughi e richiedenti asilo. E con l’aiuto di tutti i cittadini lavoreremo perché cresca nella popolazione la necessaria sensibilità e non si ripetano più fatti così cruenti, uno sfregio per la città di Fermo e per la sua tradizione di accoglienza“.
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