Morte di Chidi Namdi Emmanuel, le più alte cariche dello Stato e la Regione si stringono intorno al dolore della moglie Chiniery. E della comunità fermana, sconvolta in queste ore dall’episodio di violenza la cui dinamica è al vaglio in queste ore degli inquirenti (leggi l’articolo). Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è detto “addolorato del grave episodio di intolleranza razziale” e ha chiesto al prefetto di Fermo Mara di Lullo di esprimere alla vedova del 36enne nigeriano la sua piena solidarietà e di prestarle ogni necessaria forma di assistenza.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha diffuso su Facebook un messaggio di vicinanza da parte del Governo, «oggi a Fermo – scrive Renzi, riferendosi alla visita di questa mattina in prefettura del ministro Angelino Alfano – con don Vinicio e le Istituzioni locali in memoria di #Emmanuel. Contro l’odio, il razzismo e la violenza». Anche i presidenti di Senato e Camera hanno diffuso un messaggio condannando ogni violenza. Pietro Grasso, prima di partire per Lampedusa, ha scritto su Facebook: «Emmanuel è stato ucciso: non dai terroristi di Boko Haram che assaltarono la chiesa nella quale stava pregando con la sua famiglia, non nella rischiosa traversata dell’Africa, non affondando con un barcone a largo delle nostre coste. È stato ucciso a mani nude, a Fermo, nelle Marche. Da un razzista. Stringiamoci tutti intorno a Chiniary, la donna che con Emmanuel aveva attraversato l’inferno per trovare la serenità nel nostro Paese. Dobbiamo dimostrare di essere più forti di questo odio insensato».
Una riflessioni simile a quella del presidente della Camera Laura Boldrini, che ieri aveva contattato Don Vinicio Albanesi per dimostrare vicinanza alla giovane Chiniery e preoccupazione per quanto accaduto a Fermo. Boldrini potrebbe raggiungere Fermo per assistere ai funerali di Chidi Namdi. Anche dalla Regione messaggi di solidarietà alla città e alla giovane nigeriana. Il governatore Luca Ceriscioli ha ribadito che le Marche sono «terra solidale dell’accoglienza e dell’integrazione – dice il presidente della Regione in una nota – La giunta regionale, tutta la comunità marchigiana si stringono intorno al dolore della famiglia di Emmanuel, ai cittadini di Fermo e alle associazioni che da anni danno assistenza ai rifugiati. Razzismo è una parola che non ci appartiene. Siamo da sempre terra dell’accoglienza e della coesione sociale. Ogni violenza brutale e gratuita è dunque una ferita per l’intera comunità. Una comunità che, per la sua natura, continuerà responsabilmente a isolare con decisione la violenza e a praticare la solidarietà verso i più deboli». Domani a Fermo arriverà anche il presidente dell’assemblea legislativa regionale, Antonio Mastrovincenzo, accompagnato dal garante dei diritti Andrea Nobili, per incontrare Chiniery. Mastrovincenzo farà poi visita alla comunità di Capodarco. «Nella prossima Conferenza dei Capigruppo consiliari – dice Mastrovincenzo in una nota – proporrò una seduta aperta del Consiglio regionale sui temi dell’integrazione, della accoglienza e della solidarietà che sono patrimonio culturale della regione Marche e che devono rimanere tali». E sempre dalla Regione arriva il cordoglio del capogruppo FI, Jessica Marcozzi: “Quanto accaduto nella nostra Fermo è sconvolgente e straziante: una vita spezzata a causa di una riprovevole violenza a sfondo razzista. La violenza, qualsiasi sia la sua forma e matrice, va condannata. A Chimiary, moglie di Chidi Namdi Emmanuel, le più sentite condoglianze. Ripongo nella magistratura e nelle forze dell’ordine massima fiducia affinché prevalgano giustizia e verità”.
(Fe. Nar.)
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