“Il prossimo 15 luglio si terrà la conferenza dei servizi decisoria sulla V.I.A. della centrale a biomasse di Campiglione.
Seguiremo come abbiamo sempre fatto l’iter autorizzativo, e prima di questo incontro vogliamo sottolineare qualche importante aspetto”. Inizia così l’intervento del Comitato Citasfe in vista di quello che sarà uno degli appuntamenti più importanti in merito alla ripartenza dell’inter di Valutazione d’Impatto Ambientale relativo alla nascita della nuova centrale a seguito della sentenza del Consiglio di Stato.
“La contrarietà di molti cittadini – spiega il Comitato – non nasce da un pregiudizio nei confronti del tipo di attività, le considerazioni riportate nelle osservazioni, scritte anche dal comitato, sono sempre scaturite da un attento studio del progetto insieme anche all’ausilio di esperti. Oltre alle criticità evidenziate dalle nostre osservazioni, ci sono state quelle rilevate dall’ARPAM, dall’ASUR, dalla Provincia e da tutti i Comuni coinvolti, che hanno portato a ben due determine negative, atti questi poi impugnati dalla ditta ed annullati dal TAR”.
Comitato Citasfe che sottolinea:”Ora si ricomincia e nuovamente i soggetti coinvolti verranno chiamati a dare un contributo istruttorio sotto forma di un parere. I Comuni di Fermo, Monte Urano, Grottazzolina, Ponzano di Fermo, Torre San Patrizio e Rapagnano, insieme ai due importanti organi tecnici, ARPAM ed ASUR, dovranno studiare nuovamente il progetto. L’amministrazione di Fermo oltre alle proprie competenze tecniche interne, ha messo in campo studi e pareri di tecnici, supportato anche da altri comuni interessati. I due organi tecnici rilasceranno i pareri secondo le loro competenze, “ambiente e salute”, contributi questi di particolare importanza, anche alla luce della presenza dell’ospedale provinciale e del centro Montessori. Speriamo per questo che si chiarisca definitivamente se sia possibile far coesistere un’attività classificata come insalubre di prima classe con due camini alti 50mt, con un ospedale provinciale, o se gli effetti delle ricadute delle polveri e degli altri inquinanti, sulle colline di Fermo, Monteurano, Torre San Patrizio, Sant’Elpidio a Mare e su tutti gli altri paesi per i prossimi venti anni, non produrranno alcun effetto negativo sulla salute dei soggetti più sensibili e sui circa 50.000 abitanti interessati”.
La recente assemblea dei Sindaci della Provincia di Fermo, ha espresso all’unanimità la stessa richiesta cioè fare chiarezza sulla vicinanza della centrale all’ospedale, struttura questa al servizio dell’intera Provincia.”Il buon senso – conclude il comitato – imporrebbe di trovare una soluzione diversa, condivisa con i Comuni e magari più compatibile con il contesto antropizzato e pieno di esercizi commerciali, per questo siamo contenti che si stanno valutando anche altre ipotesi, ma ad oggi l’unico progetto concretamente presentato è quello della centrale e per questo vigileremo con attenzione sul suo percorso autorizzativo. A prescindere dagli esiti vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno collaborato e studiato con noi le migliaia di parole scritte nei faldoni del progetto, i Sindaci dei Comuni che hanno fatto propri i timori dei cittadini, i medici che si sono interessati alla questione, quelli che hanno portato la discussione anche ad un livello politico e tutti coloro che si sono voluti informare ed hanno voluto dare il loro supporto nel corso delle varie assemblee pubbliche organizzate gli anni scorsi. Abbiamo sentito l’esigenza di questi chiarimenti anche perché capita a volte di leggere nei nostri confronti frasi come, i comitati del no…….. che non sanno cos’è una centrale. Ognuno è libero di definirci come meglio crede, ma consigliamo a tutti di informarsi, noi l’abbiamo fatto e non è così difficile”.
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