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La regione a Fermo, Mastrovincenzo:
“Percorsi comuni sull’integrazione”

DRAMMA DI EMMANUEL - Il consiglio regionale arriva in città e si "fonde" con il comunale e il provinciale. Il garante dei diritti, Andrea Nobili: "Nel 2008 le Marche si sono dotate, uniche in Italia, di una legge che ha lo scopo di integrare le attività che favoriscono l’inserimento sociale degli stranieri"

consiglio regionale a Fermo

 

Un triplice consiglio, regionale, provinciale e comunale per dire no al razzismo. Sui banchi del palazzo dei Priori di Fermo è iniziato, infatti, oggi pomeriggio alle 17, l’incontro congiunto tra il consiglio regionale e quelli provinciale e comunale di Fermo, dopo la morte di Emmanuel Chidi Namdi. Tanti gli esponenti presenti, a tutti i livelli, della politica locale, anche se le due file di sedie vuote davanti al presidente hanno tradito non poche defezioni. Davvero pochi, invece, i cittadini in sala, giusto una manciata. Il presidente dell’Assemblea legislativa regionale Antonio Mastrovincenzo ha ribadito la necessità di una stretta collaborazione tra le diverse istituzioni. “Oggi siamo qui per manifestare la nostra vicinanza a Chinyery, alla comunità di Capodarco, alla comunità di Fermo, splendida ed accogliente città che è stata oltraggiata da questo drammatico episodio. C’è un razzismo strisciante che – il punto di Mastrovincenzo – pervade la nostra società, verso il quale non si può essere in alcun modo indulgenti. L’Italia è sempre più un Paese multiculturale ed abbiamo l’obbligo morale e civile di iniziare a stabilire percorsi comuni, in una rete di valori condivisi, che da sempre ci distingue come comunità aperta ed accogliente. Dobbiamo collettivamente e politicamente essere intolleranti contro l’intolleranza”. L’incontro congiunto tra il consiglio regionale e quelli provinciale e comunale di Fermo è stato organizzato a palazzo dei Priori con l’obiettivo, come evidenziato anche dal sindaco Calcinaro e dal presidente della Provincia, Perugini, di riflettere sui grandi temi dell’integrazione, dell’accoglienza e della solidarietà, che la morte di Emmanuel Chidi Namdi ha riportato prepotentemente al centro dell’attenzione. Presente nella sala consiliare don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco.

Antonio Mastrovincenzo

 

Per Mastrovincenzo “è necessario lavorare sul terreno dell’integrazione, con una stretta collaborazione tra istituzioni, amministrazioni locali, mondo del volontariato, delle parrocchie, dell’associazionismo civico, delle organizzazioni sociali, della scuola, chiamata a formare i cittadini del futuro. Basta con le sterili contrapposizioni tra innocentisti e colpevolisti, tra noi e loro, tra ultimi e penultimi. La migliore immagine ci è stata donata dalla comunità nigeriana che domenica ha cantato e pregato in chiesa. E’ un segno importante di conciliazione e il miglior omaggio alla memoria di Emmanuel”. Per la Regione hanno partecipato all’iniziativa la vicepresidente della Giunta, Anna Casini, gli assessori Fabrizio Cesetti ed Angelo Sciapichetti, e i consiglieri Francesco Giacinti, Fabio Urbinati, Francesco Micucci, Luca Marconi, Boris Rapa, Gianni Maggi, Jessica Marcozzi e Piero Celani. Con loro a palazzo dei Priori anche il garante dei diritti, Andrea Nobili che ha ricordato come nel 2008 le Marche si siano dotate, uniche in Italia, di una legge che ha lo scopo di integrare le attività che favoriscono l’inserimento sociale degli stranieri, fornendo espressamente competenza al Garante e trovando attraverso rete dei “Nodi” un’attuazione pratica. “Non possiamo però nasconderci – ha aggiunto Nobili – che le nostre comunità risentono di una grande fragilità economica e sociale, per certi versi inedita, che rendono senza dubbio più impegnativa la declinazione di una generosità sociale. E allora diventa necessario lavorare, senza lasciarsi condizionare da facili retoriche, per individuare un punto di equilibrio che consenta di coniugare solidarietà e accoglienza verso chi fugge da guerre e miserie, con una compiuta tutela dei diritti sociali della cittadinanza”. Tutto questo “a partire dalla condanna di ogni pregiudizio razzista, senza se e senza ma, così come va contrastato con ogni mezzo il furore integralista religioso che semina morte in ogni parte del mondo”.

consiglio regionale a Fermo


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