Sbandieratori e tamburini, tra maestri e allievi: il cuore pulsante della Cavalcata dell’Assunta. Non potevano non essere loro ad aprire questa 35esima edizione del palio fermano con uno spettacolo come sempre impeccabile. Studiato e provato per mesi, ieri è stato il giorno del grande debutto. Una storia su tutte: Cristian Cinelli, responsabile degli sbandieratori, nonostante un infortunio alla mano, qualche ora prima dello spettacoli ci aveva garantito: “Ci sarò non sarà questo a fermarmi”. Ed è solo una delle tante storie fatte di passione e impegno in quello che è il viaggio della Cavalcata.
“Il 1982 era il mio primo anno da sindaco, lo stesso in cui iniziarono le pratiche per la Provincia. In effetti, devo dire, l’idea di recuperare la tradizione del Palio dell’Assunta fu proprio di Abramo Mori. Eravamo attivi, vivaci, propositivi e ad aprile iniziammo a lavorare sulla manifestazione. Risvegliare e riunificare la città ne sono stati lo scopo vero e la motivazione profonda. Sono stato colui che ha acceso il primo fiammifero, questo sì, ma di certo non il padre della Cavalcata dell’Assunta che, grazie alle idee, ai contributi e alla presenza di tantissimi è diventata un organismo enorme, più grande di tutti noi”. La voce e il volto sono quelli dell’avvocato Fabrizio Emiliani, allora sindaco di Fermo, che insieme a Carlo Mancinelli, Carlo Ferrari, Carlo Concetti e Mauro Nucci diede il via alla Cavalcata, anzi, come si chiamava allora, al Palio dell’Assunta. Il racconto di Emiliani è stato il filo conduttore delle interviste raccolte nel video documentario “Cavalcata, io c’ero”, proiettato ieri sera, in piazza del Popolo, in apertura dell’evento inaugurale dell’edizione 2016, prima del grandioso spettacolo di alfieri e musici “Il Viaggio”. Scritto e narrato da Sonia Trocchianesi, ha incantato il numeroso pubblico stipato anche sulla scalinata del Palazzo dei Priori e ha visto protagonisti gli oltre 50 componenti del gruppo alfieri e musici, oltre agli allievi tamburini e della scuola di bandiera.
“Cavalcata, io c’ero”: una testimonianza necessaria per segnare il traguardo dei 35 anni della rievocazione nella sua veste moderna. Come è cambiata la Cavalcata e quale il suo futuro lo spiega, proprio nel documentario, il sindaco Paolo Calcinaro, chiamato nel 2000 da Ettore Fedeli a fare il cronista della corsa, che allora si raccontava ricevendo le informazioni tramite radio dalle staffette in moto: “Ha avuto il merito di riuscire a coinvolgere sempre di più i giovani dei quartieri, animandoli 365 giorni all’anno. Oggi deve crescere, sia in visibilità che sotto l’aspetto turistico”.
La corsa dei cavalli dal 1982 al 1986 su viale Trento (dove ogni contrada aveva il compito di addobbare un palazzo con i propri colori), il corteo storico (“Una fatica enorme!” racconta divertito Emiliani) la mattina del 15 agosto alle 9 da Santa Lucia fino in Duomo e alle 15 da piazza del Popolo giù fino al tracciato della corsa; e ancora la nascita delle contrade, degli stemmi e dei colori; la ricerca dei capi contrada, che potessero invogliare i cittadini a partecipare; il primo gruppo di tamburini e sbandieratori; i costumi, presi in prestito dalle altre rievocazioni del territorio che nei primi anni sfilavano anche loro a Fermo. Da non dimenticare anche la regia di Gianni Nardoni.
La mia prima collaborazione con la Cavalcata fu nel 1995 – racconta il regista Oberdan Cesanelli – ricordo un’organizzazione artigianale, in cui il regista si occupava di tantissimi aspetti”. E poi l’inizio delle grandi rivalità tra contrade (la più accesa quella tra Campolege e Castello), l’idea della barca “Vincenzina” di Torre di Palme, e tantissimi altri aneddoti. Nei ricordi degli attuali vice presidenti Leonello Alessandrini e Remo Giacobbi c’è tanto affetto per una rievocazione vissuta fin dall’inizio, riconoscenti oggi nei confronti di chi alla Cavalcata dell’Assunta ha dato molto: “Senza Silvio tutto questo non sarebbe stato possibile, è riuscito a tenere in piedi tutto con pochissimo”, dice nel video Alessandrini. Silvio Dionea, oggi vice presidente onorario, era in piazza ieri sera. Il suo “Et Palio sia!” a chiudere il documentario ha strappato l’applauso più grande alla piazza di Fermo.
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