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Maccheroncini, arriva la sagra:
prodotto identificativo di Campofilone

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di Alessandro Giacopetti

Sono noti in moltissimi paesi del mondo e sono un simbolo identificativo oltre che un vanto del borgo valdasino. Sono i maccheroncini di Campofilone cui ogni anno la Pro Loco e il Comune dedicano una sagra di rilevanza nazionale che sarebbe meglio chiamare una celebrazione. Secondo testimonianze fotografiche in bianco e nero, la prima edizione della sagra data addirittura 6 settembre del 1964. Quest’anno si svolgerà da venerdì 5 a lunedì 8 agosto con inizio distribuzione dalle ore 19. Tre le aziende presenti: Spinosi, La Pasta di Campofilone di Giovanni Marilungo e Deci’Ova. L’industria del maccheroncino è il traino dell’economia locale ma ha avuto uno slancio ancora maggiore dopo che, il 13 novembre 2013, la Commissione Europea ha rilasciato ai Maccheroncini di Campofilone la certificazione europea di IGP (Indicazione Geografica Protetta).
“Non mancheranno eventi collaterali e concerti, come quello d’apertura il 5 agosto alle 22 con il gruppo Outlet – spiega Massimo Bocci, eletto lo scorso agosto alla guida della Pro Loco di Campofilone – oltre alla musica popolare, anche a suon di organetto, portata da gruppi locali. Al momento il gruppo di lavoro è composto da 9 persone e l’attività organizzativa è iniziata un mese e mezzo fa, per fare in modo che tutto sia pronto ad accogliere i visitatori”. Si parla, infatti, di circa 13 mila presenze attese nell’arco dei 4 giorni. Perciò verrà allestita un’area parcheggio nei pressi degli impianti sportivi, verso la costa, collegati con l’arco di ingresso al borgo da bus-navetta. La sagra nazionale dei maccheroncini ha il patrocinio della Regione Marche e dell’Unpli oltre che del Comune di Campofilone.
E proprio l’Amministrazione Comunale con in testa il sindaco Ercole D’Ercoli ritiene il maccheroncino una risorsa preziosa da tutelare e valorizzare al fine di creare efficaci sinergie a livello locale e nazionale. La cooperazione è l’arma che ha permesso di raggiungere l’importante obiettivo dell’IGP.
L’importanza del maccheroncino, secondo alcuni, risiede nel fatto di aver mantenuto immutata nel corso dei secoli la tecnica di lavorazione e la sua semplice composizione. La pannella ottenuta dalla lavorazione di uova e farina di grano tenero doppio zero (o semola di grano duro) viene tagliata, con speciali ed affilatissimi coltelli, a fili molto sottili che vengono poi essiccati. La quantità di uova usata per i maccheroncini, inoltre, risulta superiore a quella usata per la realizzazione di qualunque altra pasta.
Sempre a Campofilone nel fine settimana del 20 e 21 agosto si svolgerà la nuova edizione della Festa del Peperoncino.


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