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Record di visitatori per la mostra “L’anello di Cupra”

FERMO - Più di 6500 visitatori nel primo mese di apertura, esposte opere di Hayez, Van Gogh, Segantini, Previati e Beecroft

anello_di_cupraSta incantando tutti il suggestivo percorso al Palazzo dei Priori di Fermo dedicato alle icone della femminilità dall’antichità ai giorni nostri, inaugurato il 30 luglio scorso. Oltre 6.500 visitatori sono accorsi solo nel primo mese per ammirare le opere di grandi artisti italiani e internazionali, tra cui Rubens, Hayez, Van Gogh, Segantini, Previati, Giacomelli, Beecroft, esposte all’interno di un sorprendente scenario architettonico. Continua in ascesa il successo di questa mostra che richiama ogni giorno centinaia di persone con interesse e curiosità e con essa le presenze turistiche complessive dell’intera stagione estiva fermana. Rispetto ai dati di successo di questo primo mese, da segnalare il significativo interesse alla mostra da parte del pubblico più giovane. Per loro e per tutti gli appassionati di social media è stato, tra l’altro, ideato un gadget speciale. Con il biglietto d’ingresso viene omaggiato, in versione cartonata, un anellone a sei nodi, simbolo della mostra, con il quale scattare foto in mostra da condividere sui propri profili.
Il Sindaco Paolo Calcinaro e l’Assessore alla Cultura Francesco Trasatti esprimono tutta la loro soddisfazione per i numeri raggiunti: “Il bilancio di questo primo mese è molto lusinghiero, segno dell’attenzione del pubblico verso proposte di qualità, come questa mostra che propone un percorso espositivo affascinante e carico di interesse. Numeri che già attestano l’alta presenta di turisti e visitatori in città, che hanno scelto di vivere e ammirare le bellezze di Fermo, godendone a pieno. Rinnoviamo ancora l’invito a venire ad ammirare questa esposizione che fa parte dello scrigno di tesori cittadini”.
L’anello di Cupra. Icone della femminilità dalla preistoria a Rubens, da Van Gogh ai contemporanei, resterà aperta fino al 23 ottobre, è a cura di Marcello Smarrelli e promossa dal Comune di Fermo. L’esposizione è realizzata con il contributo della Regione Marche e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, mentre la produzione è affidata a Sistema Museo. Partner tecnico è DACA Vetrine d’Autore.
Il titolo della mostra sottende un percorso denso di suggestioni, storie e immagini attraverso reperti archeologici, opere pittoriche, sculture e installazioni di grandi artisti italiani e internazionali, tra cui Jacobello del Fiore, Rubens, Hayez, Van Gogh, Segantini, Previati, Giacomelli, Beecroft. L’esposizione, oltre a un importante nucleo di opere in prestito dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano, attinge alle collezioni pubbliche e private di Fermo e del suo territorio, nell’ottica di valorizzazione del ricco patrimonio culturale delle Marche.
Il progetto della mostra si concentra su una domanda emblematica. Esiste la figura di una Grande Madre, di una Grande Dea che attraversa il tempo e la storia, o dovremmo parlare piuttosto di numerose divinità femminili, ciascuna Grande, distinta dalle altre, con specifiche qualità e attributi?
L’anello di Cupra mette in luce figure, emblemi e modelli di femminilità dall’antichità ai giorni nostri: la dea progenitrice, la vergine, la santa, la prostituta, la profetessa, la regina, la femme fatale, l’eroina, la madre…
In mostra si ritrovano affiancati “ritratti” e modelli di femminilità molto diversi tra loro, ognuno caratterizzato da un’idea di unicità e non convenzionalità, in una visione trasversale che abbraccia tutte le epoche, come le Storie di Santa Lucia di Jacobello del Fiore, l’Adorazione dei Pastori di Peter Paul Rubens, La Maddalena Penitente di Francesco Hayez, Les bretonnes et le pardon de Pont Aven di Vincent Van Gogh (uno dei rari acquerelli dell’artista esistenti in Italia), Le due madri di Giovanni Segantini, La quiete di Gaetano Previati, fino alla fotografia di Vanessa Beecroft, con una donna di colore in trono che tiene in grembo due gemelli, dall’intensa aura di sacralità.
Il nucleo centrale della mostra lavora sulla suggestione dello spazio circolare, “recinto” ideale in cui le opere sono accostate per rimandi figurativi, emotivi o tematici, al fine di restituire l’immagine di una femminilità che attraversa la storia, celebrandone la libertà espressiva. L’allestimento chiama in causa anche la storia e la conformazione dello spazio: attraverso un gioco di luci, le immagini emblematiche delle donne sono idealmente sbirciate, spiate, ammirate dall’alto dai ritratti dei Viri illustres – i ritratti degli uomini illustri – che decorano la sala, in un suggestivo scambio di “sguardi” e rimandi tra opere, spazio scenico e contesto.
La mostra è arricchita da una pubblicazione con testi del curatore Marcello Smarrelli, della giornalista Alessandra Mammì, del docente universitario Lorenzo Braccesi, della curatrice e archeologa Raffaella Frascarelli. Un ricco apparato con descrizioni e immagini delle opere offre al visitatore gli strumenti per una lettura chiara e approfondita del progetto espositivo.
Nel mese di settembre, la mostra sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica con orari 10.30-13.00/14.30-19.00, nel mese di ottobre dal martedì al venerdì 10.30-13.00/15.30-18.00, sabato e domenica 10.30-13.00/15.30-18.30. È possibile prenotare l’apertura straordinaria per visite riservate.


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