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Don Vinicio incontra Mancini in carcere,
i legali: “Speriamo che tra pochi giorni possa tornarsene a casa”

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Don Vinicio Albanesi (nel riquadro Amedeo Mancini)

 

De Minicis Francesco

L’avvocato Francesco De Minicis

“Ci sono state notificate nei giorni scorsi le motivazioni dei due provvedimenti del Tribunale di Ancona, quello del 5 e quello del 30 agosto. E’ stata una piacevole sorpresa apprendere che sin dal 5 agosto il Tribunale aveva ritenuto Mancini meritevole degli arresti domiciliari, seppur con l’obbligo del braccialetto elettronico; e non era riuscito a mandarlo a casa subito perchè, pur avendo fatto effettuare ricerche sull’intero territorio nazionale, non si era riusciti a trovare un solo braccialetto disponibile“. Con queste parole gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni annunciano quelle che sono state le motivazioni che hanno tenuto Amedeo Mancini in carcere. Si tratterebbe dunque di una vicenda ‘tecnica’ e ‘pratica’, in quanto, come spiegato dai legali, il Tribunale aveva ritenuto Mancini meritevole dei domiciliari.

“Un nuovo tentativo in quella direzione – spiegano i legali di Mancini – è stato ripetuto dal Tribunale il 20 agosto, ma purtroppo anche questa volta con esito negativo. Sembra, infatti, che in tutta Italia siano attualmente a disposizione solo 2 mila braccialetti e siano sempre tutti impegnati, per cui bisogna mettersi in una sorta di lista d’attesa per beccarne uno. Ora abbiamo rivolto una nuova istanza al Giudice di Fermo, perchè riesca a procurare uno di questi aggeggi e così, quanto meno, mettere in praticala valutazione del Tribunale del riesame. Speriamo dunque che, entro qualche giorno o qualche settimana al massimo, Amedeo possa tornarsene a casa“.

De Minicis e Piattoni che specificano: “Nel merito, il Tribunale di Ancona dà per pacifico che Mancini sia stato aggredito fisicamente con le mani e con il segnale stradale, ma gli rimprovera di non essere scappato e di avere in qualche modo accettato la sfida. Una ricostruzione, questa, che non condividiamo perchè restiamo convinti che Amedeo si sia solo legittimamente difeso: essa, comunque, toglie definitivamente di mezzo le odiose bugie che circolavano i primi giorni a carico del giovane fermano”.

Arriva poi la conferma di quella che era stata, noi giorni scorsi, solo una voce non confermata, di una visita di don Vinicio ad Amedeo:”In questo contesto non possiamo che esprimere apprezzamento per il gesto distensivo di don Vinicio Albanesi, che anche Amedeo ha gradito molto. Noi difensori, d’accordo con il nostro assistito, avremmo mantenuto la circostanza del tutto riservata, per il rispetto del silenzio che Don Vinicio, dopo i primi giorni di fuorviante clamore, ha scelto di mantenere in pubblico sulla vicenda. Visto però che, per altri canali, la notizia è ormai diventata pubblica, confermiamo che venerdì due settembre don Vinicio ha avuto presso il carcere di Ascoli Piceno un lungo e sereno colloquio con Amedeo Mancini“. 


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