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Sgominata la banda fermana
delle truffe alle banche

L'OPERAZIONE - Nel mirino un 43enne di Fermo, un 70enne pregiudicato e un professionista di Porto Sant'Elpidio. Cinque persone, in totale, risultano indagate per ricettazione, possesso, fabbricazione e uso di documenti falsi, sostituzione di persona e tentata truffa

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Cinque persone indagate per i reati di ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, uso di documenti falsi, sostituzione di persona e tentata truffa, e anche il sequestro di documenti di identità falsi, tessere bancomat, carnet di assegni, totem, documentazione bancaria, computer ed altro. Sono il risultato di una complessa ed articolata attività investigativa condotta dal personale del commissariato di polizia di Fermo e coordinata dal pm  Mirko Monti, che ha consentito di sgominare ed assicurare alla giustizia una pericolosa  banda criminale dedita alla consumazione di truffe in danno di istituti bancari e finanziarie mediante il furto delle identità di ignare persone realmente esistenti.

L’ANTEFATTO
L’attività investigativa ha avuto inizio nel periodo di ferragosto quando il personale del commissariato di Fermo, guidato dal dirigente Leo Sciamanna, grazie alla perfetta conoscenza del territorio e della malavita che vi gravita, ha appreso che un 43enne di Fermo aveva acceso in un istituto di credito locale un conto corrente con generalità false ed utilizzando, nell’occasione, a sostegno delle false generalità, un documento di identità completamente falso compilato con i dati anagrafici di un commerciante torinese realmente esistente.
Gli ulteriori accertamenti esperiti dal personale operante, hanno consentito di accertare che il fermano, oltretutto, con il medesimo documento di identità falso, era già riuscito ad aprire varie conti correnti presso istituti di credito locali ottenendo, peraltro, anche vari carnet di assegni e tessere bancomat.
I poliziotti, in occasione di un servizio di pedinamento, hanno appurato che l’uomo, nel primo pomeriggio del 24 agosto, si era introdotto in un istituto bancario di Fermo. Gli agenti, prontamente, sono entrati in banca cogliendo l’uomo mentre si apprestava a chiedere un finanziamento. In occasione dell’immediata perquisizione, estesa anche al veicolo utilizzato dal fermano, gli operatori hanno rinvenuto e sequestrato oltre che la carta d’identità utilizzata per l’accensione dei rapporti bancari, sulla quale era apposta la foto dell’uomo ma compilata con le generalità del commerciante torinese, anche altra documentazione bancaria (bancomat e carnet di assegni) e copia fotostatica di documenti di identità e fiscali intestate a terze persone.

Sciammanna polizia

Il dirigente del Commissariato, Leo Sciamanna

LE INDAGINI
Il prosieguo delle attività investigative hanno consentito di appurare che il sodalizio aveva già cercato di acquistare una autovettura ed un aspirapolvere folletto ricorrendo ai finanziamenti accesi a nome del commerciante torinese. In particolare il Folletto era destinato ad un commerciante della costa fermana che ne voleva fare dono alla sua giovane amica, mentre l’autovettura, una Mercedes Glk era destinata ad essere rivenduta.
Per quanto riguarda gli assegni ottenuti dai vari istituti di credito si è appurato che tre di questi erano stati ceduti dietro compenso di denaro ad un commerciante del centro città. I titoli sono stati recuperati poi dagli operatori del commissariato di pubblica sicurezza di Fermo.
Sempre nel medesimo contesto investigativo le indagini hanno consentito di accertare che il 43enne fermano che si era prestato all’accensione dei rapporti bancari non era che un esecutore/partecipe di una più vasta attività ideata e condotta da un noto pregiudicato, ormai 70enne del luogo, che agiva in collaborazione con un noto professionista di Porto Sant’Elpidio che grazie alla sua attività professionale aveva modo di accedere alla documentazione fiscale (dichiarazione dei redditi ed altro) delle persone alle quali veniva rubata l’identità e che poi veniva utilizzata per l’accensione dei rapporti bancari. Lo stesso pregiudicato si avvaleva anche di persone in grado di creare e stampare e compilare ex novo i documenti di identità con le varie generalità.

GLI SVILUPPI FUTURI

Sono in corso ulteriori accertamenti volti ad identificare la persona in grado di fornire i nominativi reali delle persone alle quali veniva sottratta l’identità anche se dai primi accertamenti è emerso che questa potrebbe identificarsi per una donna residente sul lungomare fermano che in passato ha lavoro per una compagnia telefonica e che in occasione del suo lavoro aveva ricevuto e tenuto per se le generalità complete delle persone che si erano rivolte alla predetta società telefonica per l’accensione di utenze.
Si segnala, in conclusione, che nel corso delle perquisizioni disposte dal pm ed eseguite da questo Ufficio, è stato rinvenuto e posto in sequestro vario materiale utile per il riscontro/sostegno dell’attività condotta.


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