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Alito cattivo, un muro fra te e gli altri. Che fare?

L’alitosi è un problema frequente che può diventare importante e invalidante, al punto da avere ripercussioni sulla vita di relazione della persona.

Alitosi è un odore sgradevole dell’alito, non una malattia ma un sintomo; un segnale di qualcosa che non va nel nostro corpo, nella nostra bocca in particolare, per cui merita attenzione.

E’ un problema che può riguardare tutti senza distinzione di età, sesso, etnia o ceto sociale di appartenenza. Spesso chi ha un alito maleodorante non si rende conto, a scapito di chi gli è accanto.

Ne parliamo con il dottor Ioannis Corcolis, medico chirurgo e odontoiatra.

 

Dott. Ioannis Corcolis, medico chirurgo e odontoiatra

Dottore, quali sono le principali cause di un alito “cattivo”?

Per ogni situazione ci sono delle cause che dovrebbero essere affrontate nella loro specificità. Esistono delle linee generali di comportamento che aiutano a capire e controllare questo fenomeno. L’alitosi è un problema frequente che può diventare importante e invalidante, al punto da avere ripercussioni sulla vita di relazione della persona. Un’impressione negativa dovuta a un alito particolarmente fastidioso può cambiare l’esito di un incontro, l’evolversi di una relazione o lo sviluppo di una carriera.

L’alitosi detta anche bromopnea, (dal greco βρῶμα odore sgradevole e πνοή: fiato, alito) è causata principalmente dai gas maleodoranti (composti volatili solforati) prodotti dalla fermentazione di alcune sostanze da parte di determinati batteri presenti nel cavo orale. Questi batteri, soprattutto anaerobi, cioè che crescono in assenza di ossigeno, si sviluppano in modo abnorme quando si creano le condizioni favorevoli. Condizioni che si verificano durante alcuni momenti del giorno o della notte e sono legate al grado di acidità della bocca e alla presenza di alcune sostanze, prevalentemente proteiche, provenienti dalla nostra alimentazione o contenute nel muco o nella saliva. I principali gas prodotti sono: solfuro di idrogeno (odore di uova marce) prevalentemente legato alla cattiva igiene orale, il metil-mercaptano (odore fecale) legato per lo più alla parodontite o malattia parodontale e il dimetil-sulfuro (odore di cavoli o gas) che è indice maggiormente di problemi digestivi.

Il 90% circa delle cause dell’alitosi risiedono proprio nella bocca considerando anche lingua, denti, gengive, tonsille, faringe. Il restante 10% delle alitosi trae origine da cause extra-orali come: apparato respiratorio (polmoni, bronchi, bronchiectasie), cavità nasali, seni paranasali, malattie metaboliche (diabete, insufficienza renale), assunzione di alcuni farmaci (fra cui alcuni antidepressivi, antistaminici, antiipertensivi, diuretici, ansiolitici) poiché possono ridurre la produzione di saliva. L’alitosi può essere provocata anche da disturbi dell’apparato digerente (gastrite, dispepsia, reflusso gastro-esofageo, ernia iatale, ulcera), spesso associati alla presenza di helicobacter pilori, un germe che localizzandosi nello stomaco provoca gastriti, ulcere ed altri problemi gastrici. Un’altra delle cause è anche il rallentato svuotamento gastrico, specie dopo un pasto abbondante nelle ore serali, che provoca le fermentazioni dei cibi nello stomaco. Altre cause sono il fumo di sigarette o di pipa, come il consumo eccessivo di alcolici.

Quanti tipi di alitosi esistono quindi?

Le alitosi possono essere distinte in transitorie (occasionali) oppure persistenti. Le prime sono quelle presenti in alcuni momenti della giornata, per esempio la mattina, in quanto durante la notte la fisiologica riduzione del flusso salivare e dei movimenti della bocca favorisce la decomposizione batterica. Il consumo di alcuni cibi ricchi di composti volatili (aglio, cipolla, carni affumicate o speziate) predispongono alla liberazione di gas odoranti o maleodoranti, come dopo ingestione di alcune bevande (birra, whisky ecc.) Le alitosi transitorie non ci devono preoccupare, basta riconoscere ed eliminare o ridurre l’ingestione degli alimenti responsabili, oppure usare semplici accorgimenti dopo il loro consumo, come masticare verdure fresche, prezzemolo o finocchio.

Le alitosi persistenti sono invece da non trascurare e richiedono un adeguato inquadramento da parte del medico. Lo specialista più indicato è il dentista che ha il compito di fare una corretta diagnosi individuando l’origine del problema, per organizzare un buon piano terapeutico. Le cause più frequenti di alitosi che hanno origine dalla bocca sono:

  1. Scarsa o inadeguata igiene orale
  2. Denti cariati non curati o curati male
  3. Lingua non pulita
  4. Gengiviti localizzate, anche in persone giovani
  5. Parodontite e tasche gengivali non trattate
  6. Ascessi dentali o gengivali, ulcere, afte
  7. Protesi incongrue, otturazioni infiltrate o mal eseguite
  8. Tonsilloliti: depositi di residui e formazioni caseari nelle pieghe tonsillari

 

Tra tutte queste cause particolare attenzione merita la parodontite o malattia parodontale. Non solo perché è causa di un alito particolarmente cattivo (e tra i primi segni di questa patologia) ma in quanto, se non diagnosticata e trattata in tempo, porta alla perdita dei denti e in fase avanzata al deteriorarsi delle varie funzione dell’apparato della bocca e a cambiamenti dell’aspetto del viso della persona. La parodontite, possiamo dire che è oggi la causa principale dell’alitosi, in quanto provoca la formazione delle cosiddette tasche gengivali piene di batteri anaerobi, principali responsabili della fermentazione batterica che porta alla produzione dei gas maleodoranti. Quindi ai primi segnali di alito cattivo persistente è buona norma sottoporsi alla visita del dentista, meglio se esperto in parodontologia, il quale, con esami opportuni, imposterà il piano di terapia più appropriato per ogni caso.

Quindi se l’alitosi diventa un disturbo ricorrente è meglio non tentare soluzioni fai da te o rimedi come masticare gomme, usare deodoranti orali o altro ma rivolgersi al medico che cercherà di individuare le cause e risolvere il problema alla radice.

C’è un modo per prevenire oltre che curare?

Certamente.

– Abitudini alimentari: avere una alimentazione variegata e bilanciata, ricca di verdure soprattutto fresche, meglio se consumate a fine pasto, ridurre le proteine (carni rosse) e i grassi, eliminare il fumo e i super alcolici, bere spesso tanta acqua. L’idratazione abbondante è fondamentale. Il flusso salivare deterge e protegge dallo sviluppo eccessivo dei batteri responsabili dell’alitosi. Alcuni cibi predispongono alla liberazione di gas odoranti o maleodoranti (aglio, cipolla, alimenti proteici, carni affumicate) basta conoscerli e limitarne l’uso. Il tè nero, lo yogurt con probiotici stimolano le risposte alcaline nella bocca e riducono la fermentazione. Nelle persone anziane o durante il trattamento con farmaci che riducono il flusso salivare, bere molto o ricorrere a sostituti della saliva. Potrebbe essere utile l’uso di gomme da masticare o caramelle senza zuccheri fermentabili, per favorire la secrezione salivare e l’auto detersione, specie durante periodi prolungati di digiuno.

– Lavare spesso e bene i denti: praticare una buona igiene orale domiciliare con una efficace tecnica di spazzolamento, usare il filo interdentale dopo ogni pasto o almeno quotidianamente. Lavare bene i denti significa ridurre o togliere il cibo ai batteri che producono i fastidiosi gas maleodoranti. Le tecniche di igiene orale domiciliare come lo spazzolamento dei denti, l’uso del filo interdentale, degli scovolini, del super floss, per essere efficaci, richiedono un’adeguata istruzione ed educazione da parte dell’odontoiatra o dell’igienista, con controllo dei risultati e correzioni continue. In particolare questo diventa indispensabile quando esistono in bocca protesi come ponti o riabilitazioni più complesse su impianti dentali, di uso sempre più comune oggi.

 

– Pulire la lingua: la lingua sporca con la pattina biancastra che si deposita sulla sua superficie ruvida è spesso causa di alitosi. La pulizia della lingua dovrebbe far parte delle abituali manovre di pulizia della bocca; la lingua va spazzolata specie sul dorso e alla base, con uno spazzolino morbido o usando gli appositi raschietti, delicatamente per non provocare il riflesso del vomito ma efficacemente. Fare frequentemente sciacqui e gargarismi di almeno 30 secondi con collutori e prodotti adatti. Anche per l’uso di collutori antisettici o di altri preparati è sempre meglio informarsi e seguire i consigli del dentista o dell’igienista professionale. Quindi, torno a ripetere che quando si ha il sospetto o ci dicono di avere spesso l’alito cattivo, la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio dentista per una visita piuttosto che tentare rimedi da soli.

– Seguire i consigli del dentista sui controlli periodici e l’igiene orale professionale. Se si avverte un cambiamento nella propria bocca o qualcosa che non va rivolgersi al dentista al più presto. Farsi controllare periodicamente per eventuali rifacimenti di vecchie ricostruzioni o protesi mal funzionanti. Una bocca che funziona bene mastica meglio, agevola il flusso salivare e la detersione naturale durante la masticazione, predispone a una migliore digestione, in altre parole ci aiuta a stare meglio con noi stessi e con le persone con cui ci relazioniamo ogni giorno.

 

L’alitosi non va temuta, né criminalizzata: è solo un sintomo che, come altri, costituisce un segnale di qualcosa che non va. Se non trascuriamo questo segnale possiamo ottenere un grande beneficio: scoprire la causa e curare ciò che è all’origine del problema che prevalentemente riguarda la salute della bocca quindi del nostro corpo, contribuendo a mantenete il nostro benessere in generale.

 

Dott. Ioannis Corcolis

www.studiocorcolis.com

Porto San Giorgio, via Michelangelo Buonarroti n.42

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