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Da Tokyo all’Holiday di Porto Sant’Elpidio a lezione di protezione civile

VISITA - Una delegazione di ricercatori dell’università di Tokyo è arrivata nel comune elpidiense con l’intento di conoscere, il più possibile, l’operato della Protezione Civile

 

 

di Maikol Di Stefano

La gestione dell’emergenze da parte della Protezione Civile Italiana diventa un modello da studiare. E’ questo quello che sta accadendo proprio oggi, all’interno del camping Holiday di Porto Sant’Elpidio diventato oramai da mesi l’emblema dell’accoglienza e del lavoro dei volontari in questo sciame sismico che a più ripresa ha colpito tutto il centro Italia.

Una delegazione di ricercatori dell’università di Tokyo arrivata nel comune elpidiense con l’intento di conoscere, il più possibile, l’operato della Protezione Civile. “Abbiamo ricevuto una delegazione arrivata direttamente dal Giappone, la quale ha voluto conoscere in maniera approfondita il nostro ‘forma gestionale’, in quanto pur avendo una lunga tradizione anche più tragica della nostra riguardanti gli sciami sismici, nella loro realtà asiatica non è presente alcun gruppo organizzato, ma tutto è in mano dell’esercito – spiega Costantino Finocchi, volontario della Protezione Civile – Tutto quello che stanno vivendo oggi, così come più volte ci ha spiegato l’interprete arrivato con loro, è assolutamente nuovo e fuori dalla loro concezione della gestione di emergenze. Non solo non hanno un’idea di cosa possa essere la Protezione Civile, ma gli resta difficile comprendere che tutti coloro che ne fanno parte sono dei semplici volontari”.

Una delegazione quella arrivata da Tokyo accolta dal direttore del campeggio Holiday di Porto Sant’Elpidio, Daniele Gatti che negli ultimi giorni si è trovato costretto, a causa del nuovo sisma, a riaccendere nuovamente una macchina organizzativa mai spenta, ma che nelle prime settimane del 2017 stava pian piano abbassando i propri ritmi. “Tokyo non ha neanche un sindaco, così come tutto il Giappone, quindi anche la gestione politica dell’emergenza è differente – conclude Finocchi – dopo Porto Sant’Elpidio loro andranno in altri punti attivi lungo le zone terremotate. Visiteranno l’area di Rieti, così come nel 2008 dopo il sisma de L’Aquila andarono in Abruzzo per vedere da vicino il grande lavoro della Protezione Civile”.


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