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Giovedì al Super8: thriller, tensione, senso di giustizia con ‘Il Cliente’

CAMPIGLIONE DI FERMO - Un film che fa riflettere è il protagonista del nuovo giovedì d'autore al Super8 di Fermo

È quasi un thriller. Sicuramente un film di notevole tensione, che indaga sul senso di giustizia (e/o di vendetta, pensiamo all’ultimo caso di Vasto, in Italia), sul significato del matrimonio (quanto ci si racconta, quante zone grigie rimangono tra i coniugi?), sulla violenza (e di ogni tipo).
Il Cliente (in programmazione al Super8 di Fermo, giovedì 9 febbraio) è tutto questo insieme. Non poteva essere diversamente. Il regista Asghar Farhadi ci ha abituati al suo modo di raccontare e al suo mondo di riferimento. Lo abbiamo constatato in About Elly, il film che lo ha rivelato in Italia, ne La separazione che gli fece vincere l’Oscar per il miglior film straniero, ne Il passato, girato in Francia.
La storia de Il Cliente è questa: Emad e Rana sono una giovane coppia di attori costretta a lasciare la propria casa al centro di Teheran a causa di urgenti lavori di ristrutturazione. Un amico li aiuta a trovare una nuova sistemazione, senza raccontare nulla della precedente inquilina che sarà invece la causa di un “incidente” che sconvolgerà la loro vita.
Il racconto si dipana in un Iran dove integralismo tradizionalista e laicità si intrecciano, si incontrano e si scontrano. Un mondo che non ha ancora deciso dove andare e soprattutto non si comprende chi, alla fine, possa prevalere.
L’abbandono della casa è reale e simbolico nel contempo. E anche la ristrutturazione lo è. Occorre cambiare i connotati? Occorre cambiare quel che siamo e per cosa, poi?
Quindi, la violenza a Rana che tenta di superare lo choc mentre suo marito cerca giustizia e poi vendetta.
Imtanto la compagnia (i nostri protagonisti sono attori di teatro) mette in scena una non casuale Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Anche Miller affrontava i temi del conflitto familiare, della critica al sogno americano, e della responsabilità morale dell’individuo. In questo caso il sogno americano potrebbe intravvedersi nella possibile evoluzione consumista dell’Iran.
Un film che fa riflettere. E molto.


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