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“Un posto di lavoro comodo e dignitoso, non sono gesti eroici”, Diego Della Valle rilancia la filosofia Tod’s e investe sui giovani

Questa mattina nello stabilimento di Casette d'Ete assemblea degli azionisti Tod's. Diego Della Valle: "Ci stiamo fortificando con l’innesto di nuovo uomini ed investendo in nuove strutture. Stiamo cercando di valorizzare tutto ciò che è il mondo aziendale, provando a capire come parlare in modo sempre più preciso ai nostri clienti e come andare a prenderne di nuovi"

 

di Maikol Di Stefano

foto Federico De Marco

Rispetto del lavoro fatto in questi anni, maggiore vicinanza al mondo tecnologico dal punto di vista comunicativo e continuare a credere nel territorio e nelle iniziative sociali. Sono queste le linee guida dettate da Diego Della Valle a margine dell’assemblea dagli azionisti Tod’s questa mattina nello stabile di Casette d’Ete.

“Il nostro settore credo per una serie di motivi si trovi in un momento di forte cambio, il business moda ed il mondo digitale influenza i consumatori e quindi i fatturati – ha spiegato Diego Della Valle – Noi ci stiamo conformando il prima possibile a questo, per essere ciò che siamo sempre stati per i nostri consumatori e quelli che in futuro decideranno di essere i nostri clienti. Ci stiamo fortificando con l’innesto di nuovo uomini ed investendo in nuove strutture. Stiamo cercando di valorizzare tutto ciò che è il mondo aziendale, provando a capire come parlare in modo sempre più preciso ai nostri clienti e come andare a prenderne di nuovi. Clienti che ci permettono di poter star loro dietro, dandoci dati precisi su cosa vogliano. In questo periodo storico cambia il modo di lavorare e le tempistiche. Il lavoro stagionale di una volta oggi è mensile, massimo bimensile, anche noi come tanti altri ci stiamo preparando a cambiare le tempistiche”. 

Esigenze differenti a cui anche la famiglia Della Valle guarda con estrema attenzione, in un momento dove il prodotto può essere richiesto con un click investire in una filosofia differente è fondamentale, al fine di riportare nei punti vendita i propri clienti. “Oggi cambia il modo di vedere la rete distributiva, il concetto dei negozi muta, oggi cerchiamo dei luoghi che portino un cliente ad andare nei negozi, quando potrebbe tranquillamente acquistare dietro lo schermo di un computer. – prosegue Diego affiancato dal fratello Andrea – Ad oggi noi abbiamo fatto delle prove a Milano e Parigi, dove all’interno dei locali sono state proposte dell’aree attrattive. Non vogliamo dimenticare da dove veniamo, siamo un’azienda riconosciuta nel mondo per la qualità e l’eleganza e non vogliamo smarrire questo. Cambieremo il modo di comunicarlo, al fine di essere più attrattivi in realtà come la Cina e tutto il mercato asiatico. Non dobbiamo fare investimenti stratosferici nei negozi, apriremo nelle grandi capitali nuovi showroom e faremo un restyling dei vecchi punti vendita. Oggi l’idea del negozio strutturalmente uguale ovunque, con lo stesso prodotto, allo stesso momento, è un concetto superato. Oggi cerchiamo di fare realtà differenti con architetti diversi, al fine di dare ad ogni negozio la propria impronta”.

Non solo le strutture, ma anche le risorse umane alle quali la famiglia Della Valle continua a dare il merito di gran parte della propria crescita. “Quest’azienda è confortata da un’età media dei lavoratori molto giovane, ci fa piacere l’attrattiva che abbiamo sui giovani nel voler lavorare  all’interno delle nostre aziende. Sono anni che perseguiamo l’idea di un’azienda sociale, facciamo tante cose per questo perché volentieri vogliamo ringraziare i nostri dipendenti. Un posto di lavoro comodo e dignitoso con l’asilo, ristorante, la palestra e l’auditorium. Non sono gesti eroici, ma che fanno bene alla qualità della vita di chi lavora con noi”.

Spiega lo stesso Della Valle che poi riaccende la luce sul progetto della nuova fabbrica ad Arquata del Tronto. “Noi abbiamo deciso di fare uno stabilimento dove era necessario farlo, ufficialmente i cantieri sono aperti da due giorni e senza intoppi vorremmo consegnarlo entro la fine dell’anno. Nel frattempo stiamo assumendo e formando il personale a Comunanza. Non abbiamo fatto nulla di eccezionale, ma semplicemente risposto ad un’esigenza reale e immediata che queste persone hanno, dopo aver perso tutto nel giro di pochi istanti. Tra un mese iniziamo con Errani a parlare con altri imprenditori per convincerli ad investire lì perché sarebbe bello aprire dieci-quindici stabilimenti che permettano di ridare lavoro a quasi tutte le comunità colpite nella zona”.


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1 commento

  1. 1
    Paola Ciccarelli via Facebook il 21 Aprile 2017 alle 20:24

    Magari fossero tutti così questi industriali , complimenti e in bocca al lupo

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