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Cura per i dettagli, ricami, tacchi, colori: al Micam le scarpe fermane conquistano le fashion bloggers

di Andrea Braconi

Un progetto che si ripete da 3 anni e che, come avevamo già evidenziato in occasione della conferenza stampa di presentazione del Micam (leggi qui), riesce a dare forma ad una narrazione digitale del saper fare del Fermano.

“Da 6 edizioni con bloggers e instagramers raccontiamo le calzature presentate qui a Milano – rimarca Ilaria Barbotti – Personalmente continuo ad insistere, perché va capito che non si tratta solo di un discorso numerico ma soprattutto di qualità e autorevolezza delle persone coinvolte, che non vengono scelte a caso o per simpatia ma per i loro modi di raccontare e fotografare, creando interesse sui prodotti”.

Contenuti virali, quindi, ma a fare la differenza è anche la continuità. “Insistendo si consolidando i risultati degli anni precedenti e si creano anche opportunità di incontro tra aziende e bloggers, con rapporti e confronti che continuano nel tempo e che portano ad ulteriori sviluppi. Perchè questo è un racconto che va oltre il digitale, che permette anche di instaurare rapporti di lavoro seri e con ricadute positive. Dal mio punto di vista, le Marche e le sue istituzioni hanno interesse a spingere un progetto del genere, perché da qui emerge la regione nella sua interezza e non il singolo brand”.

Numerose le aziende visitate al Micam dalle quattro fashion bloggers e dal fotografo coinvolti dalla Barbotti, con numeri molto elevati raggiunti in rete in poche ore: soltanto focalizzando l’attenzione su Instagram, al momento sono state 150.000 le visualizzazioni delle stories e 30.000 quelle relative agli scatti postati, elementi ai quali si aggiunge l’alto livello di interazione con gli utenti.

ELEONORA PETRELLA (it-girl.com)

“Le parti che ho più apprezzato nei vari stand sono i dettagli, soprattutto quelli che rispettano criteri naturali, poi le stampe, i ricami che riguardano il fantasy, come le stelle piuttosto che i fulmini, fino ai ricami floreali. Interessante anche la sovrapposizione di camoscio ed ecocamoscio, così come le applicazioni di perle e borchie, con tacchi larghi. Ho visto molti stivali e stivaletti, sia con tacco comodo e mai troppo alto, che senza tacco, con suole molto carroarmato”.

Alle imprese, in particolare a quelle di piccole dimensioni, Eleonora lancia l’invito ad avere una buona presenza sui social, soprattutto a livello di risposte. “Non servono tanti contenuti al giorno, l’importante è che ci sia una buona gestione del cliente e del potenziale cliente; quindi, se viene posta una domanda, va sempre data una risposta”.

VALENTINA PICCINI (mammeaspillo.it)

“Per la parte bambino, che ricalca molto quella donna e uomo, le tendenze forti sono lo stivaletto, tantissimo velluto e pelliccia, applicazioni dorate su velluto nero. Ma la cosa veramente nuova, e che spaventa un po’ noi mamme, è che le ballerine da bambina del prossimo inverno hanno quasi tutte il tacco. Riguardo alle Marche, in particolare a livello tecnico devono essere progettate con un’attenzione in più, anche se le migliori al mondo vengono fatte proprio da voi e riescono comunque a coniugare un ottimo stile ed una calzatura ben studiata”.

Servirebbe, aggiunge Valentina, investire sui social in maniera seria affidandosi a degli ambassador. “Non servono per forza quelli che hanno numeri altissimi, ma piuttosto chi a livello qualitativo riesce a raggiungere il tuo target specifico come azienda”.

ALESSIA RUSSO (alessiarux.com)

“La collezione invernale mi è piaciuta molto, non vedo solo colori scuri ma arricchiti da dettagli colorati come i ricami e il grande utilizzo di tessuti damascati. Sono cose che trovo più affini al mio stile, mi piace l’accessorio e che questo sappia raccontare qualcosa della persona. Trattandosi di prodotti molto belli e pregiati, sui social insisterei molto sull’aspetto fotografico e sul dettaglio delle calzature, essendo molto lavorate e con elementi di impatto. Occorre prestare attenzione ad una buona fotografia, che catturi l’attenzione di un cliente ma anche di un blogger”.

FLAVIANA BONI (dressupforarmageddon.com)

“Mi ha colpito il fatto di aver visto molte scarpe basse e comode. Poi un sacco di colori, di fiori, di fantasie, velluto. Sono scarpe che si prestano ad essere indossate anche in altre stagioni, non ho visto una netta differenza tra invernale ed estivo”.

Come comunicare meglio? “È importante che ci sia dietro un profilo curato, un sito strutturato bene dove visionare le varie collezioni, serve un’immagine curata che mi spinga ad interessarmi di più e a cercare online. Noto spesso che soprattutto alle vostre piccole realtà, che sono delle vere eccellenze, manca un form dove poterle contattare e chiedere quali siano i rivenditori autorizzati in giro per l’Italia”.

GIULIO TOLLI (fotografo e instagramer)

“In una fiera del genere puoi incontrare qualsiasi tipo di prodotto, dal più ricercato a quello alla mano. Per noi fotografi è importante ricercare il dettaglio, che ti permette di raccontare non solo il prodotto in se ma anche la sua storia ed il modo in cui è nato”.

Per uno che della comunicazione ha fatto una ragione di vita, è spontaneo fare una distinzione tra le necessità che contraddistinguono la grande dalla piccola azienda. “Partendo dal presupposto che le grandi aziende hanno dietro una dimensione pubblicitaria enorme e non hanno bisogno di farsi notare, per le piccole, che se non le vai a conoscere non te lo suggerisce nessuno, credo sia importante saper raccontare la propria storia. Devono puntare su questa parte, sul perché fanno quel determinato tipo di artigianato, e devono riuscire a trasmettere le emozioni a chi va ad acquistare i loro prodotti”.


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