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Medici di base e liste di attesa,
la svolta ancora non c’è
“Va cambiato il modo di lavorare”

FERMO - Ceriscioli parla di un sistema di prenotazione “a disposizione di chi lo vuole utilizzare”, il direttore Marini è fiducioso che i colleghi si renderanno disponibili

di Andrea Braconi

Quello del pieno coinvolgimento dei medici di base nelle prenotazioni di prestazioni sanitarie (con l’obiettivo di facilitare ulteriormente il processo di azzeramento delle famigerate liste di attesa) è un tentativo che, secondo il presidente Luca Ceriscioli, la Regione sta tentando di fare da 4 anni, vale a dire dall’inizio del suo mandato.

“Avevamo fatto un primo accordo – ricorda – che fu firmato da tutti. Ma per arrivare a questo risultato serve una volontà che ad oggi non si è ancora manifestata, sicuramente non da parte nostra. Anzi, noi continuiamo a riproporlo con forza”.

La riprova, per Ceriscioli, è l’aver aperto il meccanismo ad altri soggetti in altre forme ed in maniera volontaria. “Penso a quanto avvenuto con una farmacia di Monte San Giusto, che fa circa 500 prenotazioni. Abbiamo fatto una proposta anche a patronati delle associazioni di categoria, perché il nostro è un sistema semplice e aperto, a disposizione di chi lo vuole utilizzare”.

“Siamo ottimisti – rimarca Alessandro Marini, direttore dell’Asur Marche – perché il medico di base è un soggetto importantissimo in questa filiera. Se il sistema risponde come sta rispondendo, sono sicuro che i colleghi verranno al tavolo e si renderanno disponibili”.

Da parte sua, come spiega Nadia Storti, direttore sanitario dell’Asur Marche, la Regione ha regolamentato tutto. “Penso alle Case della salute e all’accesso dei codici bianchi. Manca però questo accordo. Noi abbiamo preparato la cornice normativa, culturalmente stiamo formando i nuovi medici a questo settore. Ricordo che abbiamo medici di medicina generale molto anziani e a fine carriera, ma la svolta probabilmente arriverà a breve. Siamo consapevoli – conclude Storti – che dobbiamo ancora cambiare il modo di lavorare di alcuni colleghi”.


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