di Alessandro Giacopetti
Nell’introdurre la mostra, Mauro Pellegrini, vicesindaco di Osimo ha spiegato che “alla base c’è la salvaguardia di opere d’arte provenienti da pinacoteche a rischio crollo. A metà novembre è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra Comune di Osimo, fondazione Campana, Rete Museale dei Sibillini, gli 8 Comuni aderenti alla rete, Regione Marche e Soprintendenza. Vogliamo valorizzare il territorio attraverso le opere d’arte”. Quindi il vicesindaco Mauro Pellegrini ha lodato “il lavoro fatto dagli operatori della Rete Museale dei Sibillini, che nonostante l’emergenza, la neve, l’energia elettrica che in alcuni casi mancava, si sono spesi per raccontare la bellezza dei loro territori attraverso questa mostra. Proprio nei momenti difficili – ha concluso Pellegrini – la comunità riscopre l’esigenza di tutelare il patrimonio, come se attraverso la salvaguardia di quelle opere si capisca l’importanza di andare avanti”.
La Rete Museale dei Sibillini include 8 comuni di 3 province: Montefortino (capofila), Montelparo, Monte Rinaldo, Montefalcone Appennino e Smerillo (FM); Montalto delle Marche (AP); San Ginesio e Loro Piceno (MC). E’ stata la presidente Daniela Tisi a chiarire che la mostra “è nata come risposta a una emergenza e ha un carattere umano e di solidarietà. Abbiamo avuto un comitato di studio di alto profilo professionale che ci ha supportato. Come Rete Museale dei Sibillini abbiamo agito in modo tempestivo, soprattutto per la pinacoteca di San Ginesio. Crediamo nel progetto Capolavori dei Sibillini che mantiene integra la collezione della rete museale e auspichiamo che le opere possano tornare presto nei nostri territori.
La mostra ha un’anima speciale. Ammirando i capolavori si percepisce la valenza di identità territoriale. La rete è composta da piccoli musei locali che hanno la funzione di mantenere viva la cultura e vivo il tessuto sociale e farci riappropriare della nostra identità culturale”.
A nome dei sindaci presenti ed inclusi nella rete ha parlato Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino, comune capofila. “I nostri musei sono tutti danneggiati più o meno in modo grave. Per questo faccio un appello accorato al Ministro. Noi abbiamo sia abitazioni sia patrimonio culturale danneggiato che ha bisogno di una risposta adeguata. Il modo in cui si è agito finora non è stato il massimo e non è stato sufficiente. Bisogna cambiare rotta e bisogna che lei dia ai Comuni e alla Soprintendenza quei poteri per intervenire e per non perdere nessuna opera, sia per quanto riguarda i contenitori culturali che i contenuti”.
Il Ministro Dario Franceschini è tornato ad Osimo dopo esserci stato in occasione della mostra Le Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi. Oggi ha visitato la zona rossa a Camerino passando poi a Matelica e dopo Osimo si è recato ad Ancona. “Una visita per rendermi conto dei danni davvero vasti e enormi. Il lavoro immediato è per la messa in sicurezza degli immobili. Poi arriverà la parte della ricostruzione – ha detto Dario Franceschini – che richiederà risorse, tempo e dovrà offrire garanzia di tutela antisismica anche nei luoghi che non hanno subito danni gravi per il terremoto. E’ importante che il turismo non venga danneggiato in fatto di immagine.
Ieri sera abbiamo approvato un emendamento al Senato affinché nel 2017 ci siano 4 milioni di euro per finanziare attività culturali nei Comuni inclusi nella cosiddetta area cratere. Sono – ha chiarito il Ministro – risorse aggiuntive a quelle ordinarie. La mostra è un simbolo perché contiene opere di Comuni danneggiati dal sisma”. Poi ha voluto personalmente rispondere ad una preoccupazione: “E’ diffusa la preoccupazione che le opere non tornino più nei luoghi d’origine. Garantisco che ogni opera tornerà dal luogo dal quale proviene, non come è accaduto in passato. Le comunità locali hanno dimostrato attaccamento alle loro opere d’arte”.
Molte le persone presenti a palazzo Campana nella giornata inaugurale tra cui sindaci e autorità dei Comuni coinvolti e dell’area montana, che hanno potuto fruire delle visita guidata nelle sale che ospitano le opere. Sarà visitabile da domenica 19 febbraio a domenica 1 ottobre 2017.
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