di Leonardo Nevischi e Silvia Remoli
Il grande applauso degli oltre tre mila studenti presenti al Palasavelli ha accolto l’ingresso nel palazzetto dello sport di Porto San Giorgio del campione Alex Zanardi. “La vita ha più fantasia di noi” questo il titolo dell’incontro promosso dall’associazione Domino: “Effetto farfalla” con la collaborazione ed il patrocinio della Comune, che si è svolto questa mattina. A condurlo Neri Marcoré.
Protagonisti circa 3.500 studenti delle quarte e quinte classi delle superiori delle province marchigiane, che hanno incontrato il plurimedagliato campione paraolimpico. Anche a fronte dei terribili eventi che hanno colpito il territorio, generando incertezze e perdita di riferimenti, Zanardi ha accettato il confronto con i giovani marchigiani in questa unica data per dare il suo personale contributo alla ricostruzione emotiva e caratteriale del loro futuro.
Per presentare l’ospite speciale è stato proiettato un video molto toccante che ha mostrato la vita di Zanardi da automobilista, dalle prime passioni per i go kart, fino ad arrivare al fatidico incidente e alla successiva riabilitazione. Dopo il video ha fatto il suo ingresso Zanardi e dopo aver salutato la folla studentesca, ha iniziato ad interloquire con Marcorè, oggi in veste di giornalista, che poneva le sue domande al campione.
“Ognuno di noi ha un carattere diverso – ha detto Zanardi commentando le immagini di quel terribile incidente che gli ha cambiato la vita – Riguardare quelle immagini non suscita in me nulla di negativo, ma solo tanta curiosità nel capire cosa è andato storto quel giorno. Stavo vincendo la gara quel giorno. Le riguardo per capire se l’errore è stato mio, se ho sbagliato qualcosa nella manovra di guida o se è stato un qualcosa di fortuito. Quell’incidente che apparentemente può sembrare brutto, per me si è rivelato come un’opportunità. Io a questi ragazzi non ho nulla da insegnare, non sono un docente, posso solo dire ai ragazzi che la vita è piena di opportunità, che dovete cogliere al volo. Io vivo una vita bellissima, quindi se sono riuscito a trasformare una catastrofe così in un’opportunità, tutti posso farlo nel loro piccolo“.
Marcorè che ha poi parlato con Zanardi di quanto sia importante la ‘curiosità’ una parola che rappresenta al meglio in grande campione, un voglia di andare oltre quelle che sono le proprie possibilità. “Ragazzi, la cosa più difficile nella vita è decidere qual è davvero il vostro orizzonte – ha spiegato Zanardi – decidere dove andare. Se fate questa scelta bene, siete a posto, ma se non fate questa scelta in tempo, voi che di tempo ne avete ancora molto, la vita vi acciufferà e deciderà lei per voi, vi ritroverete in una vita non vostra con un lavoro che non vi piace o con una condizione familiare che non desideravate. Trovate una strada e seguitela fino in fondo. E se le cose non andranno come desiderate, dovrete vedere la deviazione di percorso come una nuova opportunità. Qualunque ostacolo la vita vi metta davanti, voi potrete trovare altre strade“.
Il campione di Formula uno ha poi parlato di com’è nato il suo talento: “Il mio l’ho trovato per caso. Mia sorella è morta in un incidente stradale, i miei genitori, dopo quell’accaduto, sono diventati iperprotettivi e invece del motorino mi hanno fatto un gokart. Poi questo gokart si è trasformato in una passione vera e propria, fino a portarmi in Formula Uno. La passione e l’ambizione sono quelle cose che ti fanno vivere ogni giorno facendo la cosa che ami, senza sentire sulle spalle il peso del sacrificio o della fatica. Il talento come predisposizione di base è importante, ma la passione è fondamentale”.
Si è parlato di sogni realizzati ma anche di fallimento se non si arriva a realizzarli. Da qui la domanda di Marcorè: ” Come fai a non buttarti giù se non riggiungi l’obiettivo che ti eri prefissato?” Zanardi che ha replicato:”La possibilità che tu abbia successo contro tantissimi avversari è molto più alta rispetto a quella di fallire. Ma una vittoria è fatta anche di molte delusioni e sconfitte. Il fallire è costruttivo, perchè se come dicevo prima si è guidati dalla passione, c’è anche la forza di ripartire verso il prossimo obiettivo. Se il tuo obiettivo è vincere un’ipotetica medaglia d’oro potresti rimanerne molto deluso, ma se il tuo obiettivo è arrivare in finale, è comunque sia una vittoria. Si deve essere soddisfatti di quello che si fa, basta farlo con voglia e determinazione”.
E’ stato affrontato poi il tema tristezza:”L’ironia mi ha sempre aiutato in questo. Penso alla mia vita molto spesso, ma la tristezza cerco di lasciarmela alle spalle”. Insomma, un Alex Zanardi che non si è risparmiato di fronte agli studenti e che si è raccontato a tutto tondo. Molto fiero e orgoglioso quando parla del libro che lui stesso ha scritto ‘Però Zanardi da Castel Maggiore’, partendo dal basso è arrivato in alto, addirittura a vincere un’Olimpiade a 50 anni. L’incontro si è concluso parlando del progetto di Alex ‘Bimbi in gamba’ che nasce per tutti quei bambini che non possono affidarsi all’ausilio di una protesi, per problemi economici o familiari. Lui insieme ad altri ortopedici di fama mondiale, lotta per regale una possibilità a chi non ne ha.
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Beh per esempio dell’i.t.i.s. c’erano anche primi (4) e seconde (15)
Peccato non lo sapevo , avrei voluto ascoltarlo