“Da oggi saranno i pazienti a giudicarvi, siate loro vicini”: da Fermo 33 laureati in Infermieristica (VIDEO)

FERMO - Cerimonia di proclamazione al Teatro dell'Aquila, appassionato intervento del rettore Longhi sull'importanza dell'Europa

di Andrea Braconi

Sono 33 gli studenti del polo didattico di Infermieristica di Fermo che oggi pomeriggio, al Teatro dell’Aquila, si sono laureati alla presenza delle autorità cittadine ed accademiche. Alla cerimonia di proclamazione hanno preso parte, tra gli altri, il vice sindaco Francesco Trasatti, il consigliere provinciale Cristian Falzolgher, il rettore della Politecnica delle Marche Sauro Longhi ed il direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini.

Molto consistente l’affluenza di genitori, parenti ed amici dei neo laureati, al punto che l’Amministrazione comunale ha dovuto richiedere un supplemento di personale ai Vigili del Fuoco per l’apertura anche del secondo e del terzo ordine.

“Il mio è il saluto di una comunità che abbraccia i suoi studenti e l’Università – ha affermato in apertura Trasatti, introdotto dal direttore del corso di laurea Adoriano Santarelli -. Per la città avere una sede universitaria, avere studenti e una realtà come questa è importante anche per onorare quella tradizione di città degli studi che Fermo ha sempre avuto e sulla quale come Amministrazione abbiamo voluto investire e vogliamo continuare a lavorare”.

“Sono emozionato – ha spiegato Falzolgher, che ha portato i saluti della presidente Moira Canigola – perché sono figlio di un’infermiera che ha prestato servizio per 35 anni all’ospedale di Fermo e vi dico che, a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa, le persone hanno ancora un bel ricordo di lei. Ecco perché voi potete fare la differenza a livello professionale ma anche umano, due aspetti che devono sempre andare di pari passo”.

“Oggi si conclude un percorso formativo per andare a svolgere la vostra professione – ha aggiunto Giampiero Beltrami in rappresentanza del collegio IPASVI – e domani se ne apre un altro, forse più complicato: precedente avete avuto i professori che vi hanno giudicato, nel prossimo avrete i pazienti”.

“Voglio ribadire quello che è il valore che ha la professione infermieristica – ha detto Licio Livini, direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo -, soprattutto per chi si trova a lavorare in un contesto dove si lavora per il recupero della salute, della vita e per cercare di aiutare a guarire in situazioni complicate. Ed è proprio il contesto nel quale viviamo ad essere complicato, con malattie sempre più pesanti da dover gestire; quindi è richiesta un’alta professionalità agli operatori, in particolare agli infermieri, oltre che grande competenza nel relazionarsi con malati e famiglie”.

“Porto l’abbraccio della nostra comunità professionale – ha dichiarato Renato Rocchi, dirigente infermieristico – che opera quotidianamente all’interno delle nostre strutture. Il vostro è un percorso che si conclude e vi auguro che presto ciascuno di voi potrà essere inserito nei nostri organici”.

Poi l’appassionato intervento del rettore Sauro Longhi che, senza microfono, ha invitato dal palco i giovani presenti a guardare oltre una prospettiva personalistica. “Qualcuno cerca di dipingere questo come un periodo critico, di paure, di pressioni sociali che non riusciamo a comprendere. Ma se parlate con i vostri genitori, con i vostri nonni e con i vostri bisnonni questi periodi sono sempre esistiti. Non è vero che prima si stava meglio, perché vi posso dimostrare che prima si stava molto peggio. Fatevi raccontare le condizioni di vita che loro avevano e confrontatele con i i livelli di vita che avete voi e che dovete continuare a migliorare”.
Longhi ha soprattutto marcato l’attenzione sul ruolo dell’Europa. “Il vostro Paese non è più l’Italia, il vostro Paese è diventato l’Europa. Non esiste una prospettiva senza una prospettiva europea. Rifiutate tutte quelle prospettive che vi portano a definire confini. L’Europa ha valorizzato le differenze, è l’insieme di tante culture che si sono fuse e che si rispettano a vicenda. Questo è il valore dell’Europa, non l’euro o la Commissione europea. Perché buttare via questa ricchezza, per la paura della diversità? Perché non possiamo accogliere culture diverse, perché non possiamo confrontarci? E voi avete la possibilità di farlo: oggi vi laureate, avete provato a dare una risposta a questi perché, avete investito sulla conoscenza e quindi sulla comprensione delle difficoltà. Cercate di estendere questo concetto, siate portatori di quei valori europei di cui abbiamo bisogno. L’Europa è stata fondata dai 7 milioni di studenti che si sono mossi con l’Erasmus, è l’Europa delle università. Non buttiamo via questo patrimonio culturale, anche perché non c’è altra strada. Voi sarete le persone che fonderanno la società che verrà, il futuro è vostro, anche con la vostra professione, anche con il vostro vivere, anche con il vostro impegno”.

I NUOVI DOTTORI IN INFERMIERISTICA

Daniele Alesiani, Lucia Antognini, Valeria Bertolini, Valentina Capotosti, Anastasia Ciarrocchi, Lorenzo Cognigni, Gloria Diomedi, Caterina Donati, Gilda Gazzani, Claudia Girotti, Anna Iovinella, Camila Marenghini, Felicia Marilungo, Pierpaolo Mengoni, Filippo Mobbili, Simone Montani, Chiara Monterubbianesi, Luca Monterubbiano, Lisa Negri, Luca Neri, Stefano Nespeca, Silvia Orsili, Maria Elena Pascucci, Debora Giuseppina Patrizio, Pasquale Prencipe, Valeria Roberti, Ludovica Romagnoli, Federica Sagripanti, Paola Silla, Giulia Strappa, Sara Talamonti, Leonardo Toscanelli, Valeria Vitali.


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3 commenti

  1. 1
    Fernando Fagiani via Facebook il 20 Aprile 2017 alle 20:48

    Ragazzi complimenti

  2. 2
    Orietta Santarelli via Facebook il 20 Aprile 2017 alle 22:58

    Complimenti a tutti ?

  3. 3
    Rosa Maria via Facebook il 21 Aprile 2017 alle 3:27

    Felicitaciones a todos los graduados!!!

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