Capire il passato per prospettare il futuro della regione, a luglio I Giorni e la Storia

MONTELEONE DI FERMO – Tutti i venerdì sera di luglio alle 21.15 “I giorni e la storia”, rassegna di appuntamenti per approfondire il passato e capire il presente del territorio

di Alessandro Giacopetti

“La rivoluzione del Mille: dalle corti feudali ai comuni di monte dell’area fermana” è il titolo del primo incontro di un calendario di 4 appuntamenti volti a far conoscere ai cittadini di Monteleone e circondario la loro storia per capire cosa siamo diventati e gli eventi che hanno portato alla situazione attuale. Si svolgerà in un borgo che nel passato ha conosciuto, anche ma non solo, l’appartenenza al territorio farfense.
Voluto dal Comune di Monteleone di Fermo, dopo un incontro tra il sindaco Marco Fabiani e lo storico Carlo Verducci, si aprirà il 7 luglio alle 21.15 in piazza Mazzini, proprio al centro del paese, con il professor Luigi Rossi, storico e conoscitore dei borghi locali. “Il calendario è fatto in modo cronologico – spiega il sindaco Fabiani – perché si parte dal periodo dell’incastellamento, quindi la creazione di un passaggio da fattorie fortificate a strutture di piccoli o grandi castelli, nel periodo post invasioni barbariche e l’inizio di una vera e propria struttura urbana. Il calendario interessa, quindi, tutto il territorio fermano specialmente quello che è stato Farfense, e che ha rappresentato sia dal punto di vista sociale che agricolo una ripartenza del territorio”.

Gli incontri proseguiranno venerdì 14 luglio con Giovanni Martinelli e “Una terra, tante storie” che rappresenta sempre secondo il sindaco “una raccolta di peculiarità e fatti storici accaduti nelle Marche del sud, concatenati tra loro per ottenere una panoramica sull’evoluzione della nostra regione e capire dove siamo arrivati”.
Il 21 luglio sarà la volta del racconto del professor Carlo Verducci “Consunto dalla fame, piuttosto che oppresso dalla malattia” sulla mortalità catastrofica del 1817 che “è chiamato l’anno senza estate – aggiunge Fabiani – perché i raccolti marcivano nei campi, causando la morte di centinaia di migliaia di persone, per colpa di una eruzione del vulcano Tambora, nell’isola di Sumbawa dell’attuale Indonesia (allora Indie olandesi), tanto forte e catastrofica da oscurare il cielo e impedire ai raggi di a penetrare la nube che si era formata.
In vista di una realizzazione di un museo della civiltà contadina e di lavorazione della canapa proprio a Monteleone, questo sarà un appuntamento importante per capire la situazione in cui viveva e lavorava la classe contadina all’epoca. Allora si moriva molto giovani e pensiamo che il comune pagava un medico condotto per venire a dare assistenza ai bisognosi e a coloro che non potevano permettersi le cure”.

L’anno senza estate, conosciuto anche come l’anno della povertà fu il 1816, anno durante il quale gravi anomalie al clima estivo distrussero i raccolti nell’Europa settentrionale, negli stati americani del nord-est e nel Canada orientale.

Sarà Marco Moroni il 28 luglio a narrare “Storia e futuro dei Sibillini” a conclusione della serie di appuntamenti intitolati I giorni e la storia. “L’idea è quella di chiamare dei politici di rango per realizzare un incontro in cui potranno dare spunti e indirizzi che interessino tutta l’area dei Sibillini, Ascoli, Fermo, Macerata. Tutti gli incontri si concluderanno con degustazione di prodotti locali anche per creare un clima conviviale e di scambio di idee e riflessioni, come avvenuto anche all’ultimo incontro realizzato nella stessa piazza Mazzini sabato scorso, 1 luglio, relativo al progetto Next”.


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