Il senatore FI, Remigio Ceroni
“Il 2 dicembre 2013 è crollato il ponte dell’Aso a confine dei due Comuni Monterubbiano (Fermo) e Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno). Sulla questione ho presentato da tempo un’interrogazione parlamentare per sottoporre all’attenzione del Ministro delle infrastrutture Delrio e del Governo, la necessità di intervenire con sollecitudine a riguardo. La stessa interrogazione è stata più volte da me sollecitata, l’ultimo sollecito risale alla data odierna, ma ancora una volta dal Governo e da Delrio un nulla di fatto”. E’ il duro affondo, nei confronti del governo, del senatore di Forza Italia, Remigio Ceroni. Il pomo della discordia? Il ponte sull’Aso crollato e ancora non ripristinato.
“È davvero una vergogna che a distanza di 3 anni e mezzo – incalza il senatore azzurro – non sia ancora stato ricostruito il ponte e che i cittadini continuino a subire le gravi ripercussioni e i continui disagi che la non agibilità del ponte comporta. Ricordo che il ponte crollato collega due centri abitati rispettivamente dei Comuni di Monterubbiano e Montefiore dell’Aso e costituisce un nodo cruciale per la mobilità e la viabilità locale. Il Ministro non si è ancora pronunciato in merito, probabilmente perché troppo impegnato nelle beghe di partito che lo distolgono dai veri bisogni dei cittadini e dalla attività istituzionale. Più volte ho richiesto un riscontro all’interrogazione, ma nessuno si è degnato di rispondere. Così come accaduto per il terremoto, le lungaggini burocratiche tengono bloccata un’opera di fondamentale importanza per le popolazioni della Valle dell’Aso. L’aspetto che maggiormente incuriosisce è che i fondi, destinati alla ricostruzione del ponte, sono da tempo disponibili, il progetto è stato predisposto, la gara per l’assegnazione dei lavori già fatta da mesi, ma la data di inizio dei lavori rimane per tutti sconosciuta. Quello che più meraviglia è l’atteggiamento del Pd di Monterubbiano, il quale, a mezzo stampa, imputa al sindaco la responsabilità della mancata realizzazione dell’opera, anziché prendersela con i propri rappresentanti ai vari livelli istituzionali se la prende con il sindaco che non ha né competenze specifiche sul tema, né responsabilità (leggi l’articolo). Quando si smarrisce il senso della vergogna si può dire tutto. L’importante è essere convinti di ciò che si dice”.
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