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Consiglio ‘aperto’: in una mozione
dieci mosse per salvare il calzaturiero
(VIDEO INTERVISTA)

La video-intervista all'europarlamentare M5S Laura Agea

foto Gianfranco Mancini

di Loredano Zengarini

Il consiglio comunale aperto sulla crisi del comparto calzaturiero si è aperto con il saluto del sindaco di Montegranaro Ediana Mancini agli intervenuti, seguito dall’intervento del prefetto di Fermo Mara di Lullo che ha auspicato l’unione delle varie componenti per non disperdere il Dna del territorio, vero e proprio punto di forza che non può essere ripetuto o copiato. Gli interventi si sono poi susseguiti  vertendo quasi nella totalità sulle questioni delle sanzioni alla Russia e del “Made In”, discorso particolarmente acceso nel corso dell’intervento dell’onorevole Petrini, che evidentemente non è piaciuto ad alcuni presenti costringendo il presidente Antonelli a richiamare l’ordine in aula. Interventi che si sono susseguiti fino alla votazione del documento che era stato già stato stilato nelle varie riunioni che avevano preceduto questo consiglio e che l’amministrazione si  impegna di trasmettere agli organi di governo di tutti i livelli. Un documento composto di 10 punti, “misure urgenti e indifferibili volte al sostegno attivo del distretto calzaturiero fermano-maceratese” da spedire a Regione, Parlamento, Governo e Ue

ECCO I PUNTI DELLA MOZIONE 

  1. L’inclusione del Distretto calzaturiero fermano-maceratese nelle cosiddette “Aree in crisi” e la conseguente estensione allo stesso di tutte le azioni di cui già beneficiano altri distretti regionali quali quello ascolano (area di crisi complessa), quello pesarese e quello fabrianese; tutto ciò in ragione dei volumi produttivi del distretto stesso, decisamente più elevati rispetto agli altri e degli indicatori economici le cui dinamiche negative sono esplose rispetto ai relativi miglioramenti registrati nei distretti già inclusi tra quelli in crisi.

 

  1. La possibilità conseguente per i Comuni e le imprese del Distretto calzaturiero di attingere ai finanziamenti appositamente assegnati a valere sul Por Fesr 2014-2020 e su altre linee di finanziamento di carattere regionale, nazionale o europeo ad oggi attingibili o da attivare appositamente per tale finalità. La costituzione, a tale scopo, di un Ente regionale a servizio delle Pmi per lo sviluppo della progettazione e l’accesso ai finanziamenti dei fondi Ue.

 

 

  1. La promozione delle azioni volte al riconoscimento del Marchio “Made in” sia nell’ambito nazionale che in quello europeo, mediante l’attivazione dei processi legislativi necessari presso tutte le competenti istituzioni dell’Unione Europea, dando seguito finalmente a quanto deliberato nel 2014 dal Parlamento Europeo a larga maggioranza; il conseguente utilizzo di detto Marchio nell’ambito della vigente normativa tariffaria e doganale a tutela dei produttori e dei prodotti del distretto e dei consumatori nazionali ed esteri; il Marchio dovrà favorire la promozione integrata dell’alta qualità delle produzioni locali ed implementare una maggiore efficacia nella commercializzazione delle nostre manifatture in ambito nazionale ed internazionale.

 

  1. L’estensione dell’utilizzo degli Ammortizzatori Sociali (CIGO – CIGS – Contratti di solidarietà – FSBA, fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) – strumenti oggi in corso di rimodulazione ed, in definitiva, di ampia riduzione – onde assicurare una efficace conduzione delle numerose crisi industriali in atto e mitigare gli effetti nefasti di una perdurante e diffusa disoccupazione. In questa ottica si chiede un potenziamento di quegli strumenti professionalizzanti (politiche attive del Lavoro) per disoccupati e precari che, pur in presenza di una crisi di domanda, consentano ai lavoratori espulsi dal ciclo produttivo un più veloce reinserimento lavorativo.

 

  1. La realizzazione di una struttura a rete, anche regionale, con la collaborazione del sistema dell’istruzione (scuole ed Università) per la R&S, il trasferimento tecnologico ed i servizi avanzati alle imprese. Il potenziamento delle azioni per il miglioramento e l’innovazione dei processi produttivi e della qualità delle produzioni industriali ed artigianali del distretto: il supporto alle iniziative di sostegno alle imprese per l’accesso ai mercati esteri e per l’implementazione degli strumenti di commercializzazione dei prodotti (e-commerce, fiere internazionali, analisi di mercato, progetti di marketing, ecc.).

 

 

  1. Lo snellimento delle procedure burocratiche in tutti i rapporti intercorrenti tra le imprese, i lavoratori e la Pubblica Amministrazione (Comuni, Enti, Amministrazioni periferiche dello Stato, Inps, Direzione del Lavoro, ecc.) soprattutto in quelli concernenti l’attivazione degli ammortizzatori sociali, anche invertendo l’attuale processo di depotenziamento degli Enti di prossimità.

 

  1. Azioni concrete e sinergiche che coinvolgano gli Istituti Bancari ed il sistema creditizio per consentire un miglioramento generalizzato delle condizioni di accesso al credito.

 

  1. L’impegno all’ammodernamento ed all’estensione delle reti di infrastrutture e servizi, materiali ed immateriali, che consentano al distretto di migliorare le proprie strutture logistiche, ne garantiscano maggiormente l’efficienza e ne migliorino le capacità allocative e l’accesso ai mercati (strade, interporti, banda larga, ecc.).

 

  1. La revoca delle sanzioni e delle restrizioni imposte al commercio con la Federazione Russa in ragione delle riduzioni dei volumi di prodotto esportato verso quel mercato causato da dette sanzioni e del conseguente grave nocumento apportato alla produzione calzaturiera.

 

  1. La costituzione dell’Ente “Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura – Marche Sud”, onde favorire l’opportuna efficacia di scala dell’Ente medesimo nella promozione economica del sistema delle imprese del distretto fermano-maceratese nel rispetto della peculiarità ed omogeneità del tessuto produttivo del distretto stesso.

Il consiglio comunale aperto sulla situazione del distretto calzaturiero fermano – fanno sapere dunque dal Comune – ha visto la partecipazione di personalità politiche, del mondo dell’imprenditoria, del mondo dell’università, delle rappresentanze sindacali  e del mondo del lavoro. Una lunga lista a partire dalla europarlamentare Laura Agea del movimento 5 stelle, per proseguire ai senatori Remigio Ceroni e Verducci, con i deputati Paolo Petrini e Laura Ricciatti, l’ Assessore Regionale Fabrizio Cesetti  e i consiglieri Peppino Giorgini, Giovanni Maggi e Jessica Marcozzi, i sindaci del circondario fra cui Andrea Gentili (Monte San Giusto), Giuseppe Barbabella (Torre San Patrizio), ma anche molti rappresentanti delle associazioni di categoria tra cui Enrico Ciccola presidente  sez. calzaturieri Confindustria  Fermo, Del Gatto Simone presidente sez. MODA della Confartigianato, Giampietro Melchiorri pres. Confindustria Fermo, Graziano Di Battista pres. Camera di Commercio Fermo, Paolo Silenzi pres. CNA Fermo, Luca Soricetti pres. Confartigianato Ascoli Piceno-Fermo, Maurizio Di Cosmo CGIL Fermo e molti altri ancora. Proprio per il gran numero di personalità presenti non tutti sono potuti intervenire per ovvi motivi di tempo. In sala non sono mancati i messaggi dei lavoratori. Poche righe, ma pesanti come macigni, scritte su alcuni manifesti dal contenuto inequivocabile: “Capitali ne avete gestiti tanti ma di avere capitale umano vi siete mai accorti?” e ancora “Noi vi seguiamo, ma dove ci state portando?”. In sala anche la protesta dei lavoratori della Zeis (leggi l’articolo)

“Il Distretto Calzaturiero fermano-maceratese, di cui Montegranaro è uno dei Comuni più rappresentativi – aggiungono dall’amministrazione nel preambolo della mozione – risulta essere uno dei più importanti cluster manifatturieri non solo nella Regione Marche ma in tutto il contesto italiano (circa 30.000 addetti, 3.600 imprese, un volume dell’export pari a circa 1 miliardo e mezzo di euro, per una incidenza pari al 13% del volume totale delle esportazioni regionali).

Il perdurante stato di crisi conclamato dai dati economici relativi alla diminuzione degli indici di produzione industriale e dei volumi di prodotto esportato, all’esplosione del tasso di disoccupazione, al ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari registrati negli ultimi anni, determina una situazione sociale di gravissima depressione generale – il calo significativo dell’export, pari a -5,36%, tra gli anni 2015-2016; la cessazione di più di 400 imprese del settore, pari al -9,1%, dal 2009 al 2014; l’aumento del 138% delle CIGO dal 2008 (anno di inizio della crisi).

Il Consiglio Comunale è consapevole che dette condizioni di severa criticità socio-economica vengono determinate dalle scelte strategiche e geopolitiche operate ai livelli nazionali e sovranazionali e che le stesse costituiscono la causa di una generale depressione della domanda di beni sia dall’estero che dall’interno del Paese, danneggiando le produzioni manifatturiere italiane, segnatamente quelle del nostro distretto industriale.

Tenuto conto di quanto esposto nel precedente capoverso, il Consiglio Comunale intende comunque chiedere con risolutezza a tutti i livelli di governo sovraordinati – Regione Marche, Stato Centrale, Unione Europea – precisi impegni in ordine all’attuazione di misure urgenti ed indifferibili a salvaguardia dell’intero Distretto calzaturiero fermano-maceratese, del suo tessuto economico ed in definitiva della sopravvivenza stessa delle nostre comunità.

Consapevole che la pur doverosa e perentoria richiesta di interventi urgenti non esaurisca i doveri delle Istituzioni locali, il Consiglio Comunale intende farsi promotore unitamente al Sindaco ed alla Giunta, di una costante azione di monitoraggio sulle misure da attivare e sul loro stato di attuazione.

Intende inoltre sostenere e promuovere l’operato del costituendo “Tavolo Tecnico sul distretto Calzaturiero” ai cui lavori interverranno le Associazioni di categoria ed i Sindacati e che dovrà registrare una larga partecipazione delle Camere di Commercio, dei Comuni del Distretto Calzaturiero e delle Province interessate, cosciente che le tematiche trattate nella presente mozione abbiano una rilevanza territoriale che necessariamente esubera le competenze e gli strumenti operativi di un singolo Comune. L’Amministrazione Comunale si farà parte attiva, auspicando l’impegno in tal senso anche delle altre Amministrazioni Comunali, per favorire il miglioramento delle relazioni industriali ai fini dell’innovazione del sistema produttivo, della salvaguardia della filiera produttiva, della promozione delle aggregazioni tra imprese e del miglioramento delle condizioni e dei tempi di vita e di lavoro dei lavoratori. In questo ambito vanno considerati gli obiettivi prioritari dell’occupazione giovanile e della stabilizzazione contrattuale in contrasto alla precarietà.

Dato atto che la presente mozione scaturisce da un lavoro di condivisione con le parti sociali rappresentate da: Sindacati Confederali (CGIL, CISL, UIL) di Fermo, Confindustria Fermo, Confartigianato Fermo, Confederazione Nazionale Artigiani Fermo”.

foto Gianfranco Mancini

foto Gianfranco Mancini


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1 commento

  1. 1
    Gianluca Mecozzi il 5 Marzo 2017 alle 8:49

    Bellissima iniziativa …. complimenti all’amministrazione Comunale e tutti gli organizzatori.
    Spero che si vada avanti compatti perche’ SOLO L’Unione ci puo’ salvare
    Peccato per la totale assenza di imprenditori tra il pubblico ….

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