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“Caos Tari e paralisi amministrativa,
si tira solo a campare”
:
il centrodestra chiede di riunire il Consiglio

PORTO SAN GIORGIO - I consiglieri di minoranza hanno protocollato stamattina la richiesta di convocazione: "Negli ultimi sette mesi la suprema assise della città è stata riunita solo tre volte"

Questa mattina i consiglieri di centrodestra di Porto San Giorgio hanno protocollato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale, che ai sensi del regolamento dovrà tenersi entro venti giorni.

“Siamo dovuti arrivare a questa iniziativa – spiegano – perché negli ultimi sette mesi, ed è un fatto senza precedenti, la suprema assise della città è stata riunita solo tre volte a riprova di un governo cittadino, quello del Pd, che è in uno stato di vera e propria paralisi amministrativa. Non si prendono decisioni, non si fanno scelte, ormai non si fa più nulla. Si tira a campare con la città che sta degradando inesorabilmente”.

Nell’ordine del giorno richiesto spiccano due importanti interrogazioni: una dell’intero centrodestra sulla situazione degli avvisi Tari (“A cui a onor del vero è già stata fornita ieri riposta scritta, ma che comunque merita anche una risposta in Consiglio” rimarcano); un’altra interrogazione di Maria Lina Vitturini sullo stato della pubblica illuminazione.

“Ma l’aspetto più importante – proseguono i consiglieri di minoranza – è che abbiamo inserito all’ordine del giorno un dibattito generale sul caos Tari che tanti problemi sta creando ai nostri concittadini. Sono moltissimi giorni che l’ufficio tributi del Comune è preso d’assalto dai sangiorgesi con la conseguente creazione di code lunghissime”.

Secondo la minoranza i problemi sarebbero di due tipi. “Il primo è che a molti cittadini sono stati inviati avvisi per il pagamento Tari 2018 con dati errati sia sull’ubicazione e la consistenza degli immobili, sia sul numero dei componenti il nucleo familiare, dati che comportano di conseguenza anche importi della tassa errati. Non è possibile e non è giusto che sia il singolo cittadino che debba recarsi in Comune, facendo oltretutto lunghe code, a far presente questi errori, ma è lo stesso ente che, in presenza di sbagli tanto frequenti, deve rifare bene gli avvisi e mandarli di nuovo ai contribuenti, annullando tutti quelli inviati finora.

Il secondo problema riguarda un questionario inviato a moltissimi sangiorgesi riguardante unità immobiliari che risulterebbero non aver mai pagato la Tari.

In Consiglio cercheremo di capire come è possibile chiedere a cittadini dati che la pubblica amministrazione dovrebbe già avere e come mai gli avvisi, che minacciano sanzioni se non restituiti, sono stati inviati non con raccomandata, ma con lettera semplice che, come tutti sanno, non ha alcun valore di notifica”.

L’auspicio per i firmatari della richiesta è che al prossimo Consiglio comunale possa esserci “una folta rappresentanza di cittadini ad assistere e condividere con noi queste sacrosante battaglie”.


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