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Ampliamento della discarica di Cingoli, Pd: «Fermo potrebbe essere un sito d’appoggio ma la filiera della destra non funziona»

RIFIUTI - Raffaele Consalvi, segretario comunale dem, esprime la contrarietà del partito alla proposta del nuovo Cda del Cosmari e se la prende anche con l'amministrazione cittadina: «Non ha avuto la forza o la voglia di esprimere il presidente, né un consigliere, così la sceneggiata può continuare»

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Raffaele Consalvi

L’ampliamento della discarica di Cingoli proposto dal nuovo Cda del Cosmari trova l’assoluta contrarietà del Pd di Cingoli. «Questa è la prova provata – scrive Raffaele Consalvi, ex consigliere e segretario dem comunale – di quello che il sottoscritto nella passata consiliatura ha più volte denunciato attraverso interventi e interpellanze. Oggi siamo all’atto finale di una commedia tragicomica dove le vittime sono gli abitanti di un territorio che oltre all’olezzo di una discarica, negli anni hanno visto depauperarsi il valore dei terreni, abitazioni, attività produttive e agrituristiche. In questo scenario il silenzio della Giunta Vittori è assordante, un’amministrazione che non ha avuto la forza o la voglia di esprimere il presidente, ma nemmeno un componente nel consiglio d’amministrazione affinché la sceneggiata possa continuare. Sia ben chiaro il Pd di Cingoli unitamente ai vertici provinciali è contrario a questo stato di cose. Siccome siamo persone responsabili, proponiamo altre soluzioni che superino sull’impiantistica questa visione provinciale che sa tanto di provincialismo».

Consalvi se la prende anche con la filiera della destra: «Se funzionasse basterebbe che la Regione in attesa del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti deliberasse un provvedimento stralcio o ponte su gli impianti, autorizzando la discarica di Fermo come sito d’appoggio per la Provincia di Macerata. Si risparmierebbero sui quattro milioni di euro evitando di portare i rifiuti in provincia di Pesaro, ma nello stesso tempo non si andrebbe ad impegnare milioni di euro per l’ampliamento di Cingoli.
Nella prima conferenza stampa di questo nuovo consiglio d’amministrazione ci si aspettava, viste le condizioni in cui versa il consorzio, una progettualità nuova, una analisi economica finanziaria ma soprattutto una parola chiara sul consorzio che dovrà rimanere pubblico. Nulla di tutto questo, ancora ballano sul Titanic mentre la nave affonda».

 


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