Il presidente Umberto Simoni
FERMO – “Perdere la partita con il Bassano non è la fine del mondo. Quello che chiedo è di reagire”.
Con queste parole il presidente canarino Umberto Simoni sollecita la squadra ad un repentino ritorno sui binari della positività dopo l’amara trasferta vissuta nel torno scorso, e continua:
“La Fermana ha dimostrato più volte che non deve aver paura di nessuno: ha pareggiato con il Padova, con la Reggiana, con il Pordenone e con il SudTirol; ha vinto con il Renate, con la Sambenedettese e con il FeralpiSalò, tutte squadre da playoff. Noi, come società, facciamo i sacrifici per mantenere i nostri impegni nei confronti dei giocatori e di tutti coloro che fanno parte della Fermana, della città di Fermo e del pubblico. A gennaio, grazie alla professionalità di Conti ed Andreatini, abbiamo acquistato ottimi giocatori, rendendo la rosa più competitiva. Per questo chiediamo la collaborazione di tutti, in special modo mi rivolgo ai giocatori che scendono in campo, i quali debbono svolgere il proprio lavoro con serietà e giusta mentalità perchè solo così si possono ottenere risultati positivi. Sarà una partita difficile ma se si giocherà con la dovuta determinazione potremo portare a casa bottino pieno. Quindi ragazzi, dimostrate di essere veri uomini perchè questo è il vostro lavoro, che dovete svolgere con voglia e passione, solo così si superano stress e fatica e si ottengono risultati positivi”.
Fabio Massimo Conti, dg della Fermana
A margine delle parole del numero uno societario nei giorni scorsi sono arrivati anche gli umori del direttore generale Fabio Massimo Conti.
La mancanza del terzino sinistro, nell’ambito del calciomercato, è un argomento sul quale spiega: “Abbiamo puntato su Saporetti che ha saltato una sola partita contro il Teramo. Il ragazzo era reduce da un acciacco muscolare di non grave entità che gli avrebbe fatto saltare 2/3 partite. Grazie alle cure del nostro fisioterapista Walter Costi e di tutto lo staff sanitario, è stato recuperato celermente e sabato era già a disposizione del mister, il quale gli ha preferito Sperotto per una questione puramente tecnico-tattica. Per quanto riguarda l’esterno di attacco, noi avevamo in mente un giocatore specifico per sostituire D’Angelo e Iotti. Il giocatore in questione, Campagnacci, non lo abbiamo potuto prendere perchè nella trattativa si è inserita una squadra coinvolta nella lotta per il vertice in un altro girone, ovvero il Trapani. Di fronte al fatto di prendere Campagnacci o un giocatore qualsiasi, abbiamo deciso di puntare su quelli che avevamo già in rosa”.
“A gennaio, secondo il nostro modo di intendere il calcio, se non riesci a prendere chi hai in testa, anzichè scegliere un rincalzo, è meglio proseguire il percorso con i calciatori già a disposizione, dal momento che sai ciò che possono dare e soprattutto ci sono già sei mesi di lavoro dietro – prosegue -. Non c’è nulla da nascondere: sapete tutti che, quando c’è il rischio che si vada incontro ad un’asta, le squadre che lottano per il vertice riescono quasi sempre ad avere la meglio. Non è stato il caso, ad esempio, di Rossetti che era un giocatore che aveva richieste anche dal Padova, come dichiarato dallo stesso ds biancoscudato. Lì siamo stati bravi perchè ci siamo mossi per tempo in sinergia con il Torino. Rossetti è un giocatore importante perchè può avere un ruolo determinante non solo qui, nella parentesi fermana, ma anche in prospettiva futura. Per tornare su D’Angelo e Iotti, vorrei ricordare che Massimo si è fatto male alla 4^ giornata di andata contro il Mestre mentre Iotti alla 7^ di andata contro il Bassano e abbiamo giocato per 19 partite senza di loro. Assenze colmate da Misin, che si è adattato a sinistra, come già fatto in passato in C col Fano, da Maurizi e da Da Silva nel secondo tempo contro il Teramo. Da qui a dire che la Fermana sia senza esterni è diverso dal momento che, se possiamo contare su Maurizi, Misin, Da Silva e Ciarmela all’occorrenza, questo è sufficiente per una squadra che, ricordiamo, deve pensare in primis alla salvezza”.
“Stiamo valutando con lo staff tecnico ed il settore giovanile anche l’inserimento in prima squadra di un paio di elementi provenienti dalla cantera canarina, per continuare a valorizzare i prodotti del nostro vivaio che bene si stanno comportando nei rispettivi campionati di appartenenza. Se andiamo a vedere le gare disputate, ci manca anche qualcosina; quel qualcosa che abbiamo dimostrato di valere e che abbiamo guadagnato sul campo, il cui merito è di tutti: squadra, staff, mister, società. Anche se quest’ultima viene ricordata quasi sempre solo nelle occasioni in cui bisogna criticarla. Secondo la mia visione calcistica non è normale, ma siamo in Italia e quasi sempre e dappertutto è così. Ma il lavoro svolto in questa stagione, e non dimentichiamolo anche nelle ultime due di Serie D, è sotto gli occhi di tutti. E la cessione di Mane ad una società importante come il Carpi è un segno tangibile della bontà del lavoro svolto, così come gli interessamenti da parte di altri clubs nei confronti di diversi nostri calciatori. Infine, intendo ringraziare le famiglie Vecchiola, Simoni e Scheggia per i sacrifici effettuati e che continueranno a fare per la Fermana”.
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