facebook twitter rss

“Il bello educa e aiuta a crescere meglio”: le proposte dei tecnici del Laboratorio civico

PORTO SANT'ELPIDIO - Il candidato sindaco Alessandro Felicioni, affiancato dall'architetto Andrea Tartuferi, ha presentato le linee programmatiche per la riqualificaizone di Porto Sant'Elpidio: connessioni tra Villa Murri e Piazza Garibaldi e tra Villa Baruchello e Pineta nord: "Le scelte si condividono con la città"

Primo dei tre incontri tecnici, sulla progettazione e riqualificazione urbanistica della città, ieri sera a Marina Picena per Alessandro Felicioni. Il candidato sindaco apre e chiude l’incontro, lasciando all’architetto Andrea Tartuferi la presentazione delle linee programmatiche stilate dal gruppo “territorio” del Laboratorio civico.
“Oggi iniziamo il secondo giro nei quartieri, presentando la nostra visione – esordisce Felicioni – siamo lanciati in quella che all’inizio poteva sembrare un’impresa estemporanea, ma di giorno in giorno abbiamo visto crescere entusiasmo e consapevolezza. Abbiamo analizzato le piaghe principali del paese, studiato le scelte passate, alcune le abbiamo vissute come una vera e propria offesa. Ringrazio tutte le persone che si sono messe a servizio per parlare di decoro, lotta al degrado, di una visione unitaria della città”. Rigenerare, condividere e governare le tre parole d’ordine dei civici, “un progetto che non può prescindere dalla partecipazione dei cittadini e dalla tutela degli interessi di tutti”.

Tocca poi a Tartuferi, che ringrazia tutto il gruppo di tecnici, “il mio ruolo è stato quello di facilitatore. Abbiamo iniziato girando con la macchina fotografica per un reportage della città. La prima cosa saltata agli occhi è che a Porto Sant’Elpidio, più dei mega progetti, serva essere ricucita, un lavoro di rammendo e riconnessione”. Tartuferi elenca alcune statistiche, sottolinea come Porto Sant’Elpidio sia “seconda solo a Porto San Giorgio per indici di consumo di suolo, è al 19,17% quando la media della provincia è al 4,4. Con le attuali previsioni urbanistiche arriverebbe al 36%”. Una carrellata di foto elenca “situazioni di degrado, mancate manutenzioni, interventi discutibili. Si può intervenire sicuramente con maggiore cura. Il bello educa, aiuta le nuove generazioni a crescere meglio”.

Diverse le aree di intervento evidenziate, a partire “dai soli 3 passaggi carrabili per il traffico pesante presenti per l’attraversamento della ferrovia, prevediamo di realizzarne un quarto a sud”. Tre le aree definite strategiche, cioè con influenza sovracomunale: ex Ligmar, ex Fim e zona industriale, dove si ipotizza un ponte sul Tenna che permetta un collegamento con l’area di San Tommaso. Altro punto saliente è la proposta di un collegamento ciclopedonale ad ovest della Statale Adriatica. Il lungomare sud “è una delle zone di più difficile soluzione sotto l’aspetto viario. L’idea è istituire un doppio senso di marcia sul lungomare. Altra ipotesi per un alleggerimento è quella di allargare il sottopasso di via Pesaro ed andare ad unire via Asiago con via Cilea”.

Per i problemi viari a nord, zona Fonte di mare, sostanziale condivisione della doppia rotatoria, a ovest e ad est della ferrovia, nell’ambito dell’accordo sull’ex Ligmar. Altro obiettivo, la maggiore connessione tra il Teatro delle api e le scuole, abbattendo la recinzione “perchè non ha senso che i ragazzi debbano fare il giro dell’isolato per raggiungere uno spazio che è anche della scuola”. Area Fim ed ex Orfeo Serafini “non possono essere pensate distintamente, rappresentano un unico fronte mare. E’ chiaro che non si possa ipotizzare un consumo di suolo zero, servirà mettersi al tavolo per rinegoziare gli accordi, con motivazioni forti ed il sostegno della collettività”.

Quanto al centro, l’architetto ipotizza “interventi di chirurgia estetica in piazza Garibaldi, realizzabili con basso impegno finanziario per migliorare alcuni aspetti. Importante integrare la piazza con Villa Murri, che si può realizzare se c’è continuità in senso di illuminazione, arredo urbano, orizzontalità. La Statale, ad esempio, deve avere la stessa pavimentazione della piazza”. Altre due aree chiamate a dialogare sono Villa Baruchello e la Pineta, “Lo stato in vui versa oggi villa Baruchello è uno stupro alla propria storia. Questi due siti sono separati da due barriere, statale e ferrovia, da connettere attraverso un percorso ciclopedonale”. L’idea è trattare con le Ferrovie dello Stato per la realizzazione di un nuovo sottopasso, come anche di intervenire sui fossi tombati per renderli corridoi accessibili a tutti in direzione ovest-est.

Al mercato coperto si punta sull’Urban Center: “E’ uno spazio che prevede il coinvolgimento critico della comunità nella trasformazione del territorio. Vengono definiti case di vetro, sono luoghi per informare e discutere, arene di dibattito per delineare il futuro. Sempre nello stesso sito pensiamo a spazi per il coworking”. La chiosa finale è di nuovo per Felicioni: “Vogliamo condividere le scelte future con i cittadini. Crediamo di proporre qualcosa completamente diverso da ciò che c’è stato finora, in termini di approccio, metodo, approfondimento, competenze ed anche amore per il paese”.

Pierpaolo Pierleoni


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti