di Sandro Renzi
Controlli a tappeto da parte del Circomare per arginare la piaga della pesca abusiva. L’ultima operazione è stata messa a segno qualche giorno fa al largo della costa sangiorgese. Durante l’attività di pattugliamento gli uomini del comandante Ciro Petrunelli si sono imbattuti in dodici nasse posizionate ad una distanza di circa 37o metri dalla costa. Tutte collegate ad un bidoncino nero. Impossibile ovviamente risalire ai legittimi proprietari dell’attrezzatura che, oltre a dover essere opportunamente segnalata, andrebbe collocata a 500 metri da terra. Le nasse sono state gettate in mare in barba alle regolano che vietano “la pesca in zone e tempi vietati dalle normative europea e nazionale vigenti”. Il materiale è stato quindi trasferito a bordo e sottoposto a sequestro da parte dei militari. La Guardia costiera ha inoltre elevato una sanzione pesante da 4mila euro a carico di ignoti. L’ultimo sequestro di attrezzature per la pesca era avvenuto a giugno. Anche in quella circostanza il materiale non era “marcato” ed era stato posizionato troppo vicino al litorale.
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