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Amarezza TiEmme,
prosegue il momento ”no”

BASKET - Demeriti tecnico-tattici uniti ad una condotta arbitrale da rivedere confezionano il patatrac di giornata al cospetto del Fabriano. La squadra di Marilungo rimane ferma ai due punti affidati dal Giudice sportivo

FERMO – Di nuovo sconfitta di misura nella palestra Coni di piazzale Tupini, la TiEmme Basket non riesce a sbloccare il risultato sul campo e rimane ferma a quei due punti aggiudicati dal giudice sportivo qualche giorno fa. Davanti ad una squadra giovanissima e veloce come quella di Fabriano, la TiEmme mostra ancora di più le imperfezioni tuttora presenti. Non riesce a fare forza su quelli che dovrebbero essere, invece, i suoi punti di forza come l’esperienza, la sicurezza e la tranquillità in campo, la gestione del gioco.

IL TABELLINO

TIEMME BASKET FERMO 72: Poeta 8, Poggi, Mezzabotta 7, Cingolani (cap.) 9, Malaspina, Angeloni, Cerigioli, Acquaroli 17, Cardarelli 17, Giusti 4. All.re Marilungo, vice all.re Valentini

BAD BOYS FABRIANO 74: Falappa E., Barocci 4, Pacini, Falappa A. 22, Zepponi 11, Conti 3, Cinti 4, Moscatelli (cap.) 14, Passarini 16, Galdelli. All.re Rapanotti, vice all.re Bolzonetti

PARZIALI : 21-17, 23-20, 10-22, 18-15

PROGRESSIVI: 21-17, 44-37, 54-59, 72-74

LA CRONACA

Pensare che la prima metà della gara lasciava presagire una agevole, anche se non facile, vittoria fermana. Sempre in vantaggio i gialloblù di coach Marilungo terminano il secondo quarto con una rassicurante distanza di sette punti, confortati anche da un più dodici come massimo distacco. Poi arriva il terzo periodo e cambia la musica. I “cattivi ragazzi” di Fabriano ci fanno sapere il perché del loro nome e accelerano in velocità e aggressività. I fermani entrano in crisi, non sanno reagire adeguatamente, subiscono le incursioni del giovanissimo ex Sutor Alessandro Falappa che tentano di fermare a suon di falli. Dei suoi 22 punti personali che lo incoronano miglior realizzatore dell’incontro, 12 sono frutto di tiri liberi insaccati tra il terzo e il quarto periodo. I soli 10 punti realizzati nel terzo periodo dalla TiEmme evidenziano, anche, la poca lucidità in fase di attacco con molti tiri forzati, canestri sciupati e azioni poco incisive.

Alla fine del terzo periodo la TiEmme si trova sotto di cinque punti ma nulla è ancora perduto. Con difficoltà nell’ultima frazione di gara i gialloblu fermani tentano la rimonta e a due minuti dalla fine riescono, con un gioco da tre di Andrea Cingolani, per l’occasione capitano della squadra a causa dell’infortunio di Paolo Luciani, a superare di una lunghezza i Bad Boys, 67 a 66. Ma la felicità dura poco perché nell’azione successiva l’arbitro Corradini fischia un fallo di Acquaroli su Passarini. Marco Acquaroli ha un leggero accenno di stizza che l’arbitro subito sanziona con un fallo tecnico. A questo punto l’arbitro sembra impazzire e una partita fino a quel momento assolutamente normale dal punto di vista dei falli, anzi tendenzialmente tranquilla, si trasforma in esercizio di anarchia applicata. Si inizia con un doppio tecnico per Mattia Cardarelli e relativa espulsione il quale, perplesso, abbandona il campo. Poi, nel parapiglia creato dalle decisioni arbitrali, a cui si sono aggiunte le discussioni su quanti tiri liberi avrebbero dovuto tirare i fabrianesi, nessuno si è accorto che Marco Acquaroli aveva raggiunto i cinque falli. E per nessuno, si intende né le panchine, né gli arbitri e neanche gli ufficiali di campo che dal tavolo non segnalano la necessaria uscita dal campo del giocatore. Si riprende la partita con Acquaroli in gioco. Poco dopo gli ufficiali di campo se ne accorgono, fermano il gioco e, come da regolamento, puniscono la panchina fermana con fallo tecnico e altri tiri liberi (ed anche con qualche parola di troppo verso il coach Marilungo). Al danno anche la beffa. Gli ultimi infiniti secondi sono scanditi dal tentativo fermano di realizzare canestri improbabili e da falli tattici che portano i Bad Boys ad altri tiri liberi. Solo negli ultimissimi secondi Davide Mezzabotta riesce a realizzare una bomba da tre e un canestro in contropiede quando ormai, però, era troppo tardi per recuperare la partita. A sottolineare il pressappochismo e la poca professionalità delle decisioni arbitrali questi ultimi due canestri sono stati assegnati nel referto ad Andrea Cingolani, così senza un perché. Non solo, la cosa ancora più grave è che nel referto non c’è traccia dell’espulsione di Cardarelli che termina, sulla carta, con zero falli. Mah.
Non è nostra abitudine discutere le decisioni arbitrali. Tutti possono sbagliare e spesso gli errori arbitrali non condizionano più di tanto il risultato finale. Anche in questa partita la condotta di gioco del terzo periodo ha condizionato più delle decisioni arbitrali.

 


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