Detriti da mareggiate, Agostini (FdI):
“Si evitino altre tasse per i sangiorgesi,
Cesetti e Ceriscioli battano un colpo”

PORTO SAN GIORGIO - Il capogruppo di Fratelli d'Italia: "I costi di tali mareggiate per smaltimento e servizi sono stati, Iva inclusa, nel 2016, 2017 e 2018 rispettivamente 186.698, 149.637, e allo stato 129.372 euro"

Andrea Agostini

Detriti in spiaggia, il capogruppo FdI Andrea Agostini punta l’indice: “Cesetti e Ceriscioli, se ci siete, battete un colpo. Porto San Giorgio – critica Agostini – non può essere la discarica a mare del distretto fermano.

Sono 3 anni che le mareggiate primaverili lasciano sulla nostra spiaggia detriti di fiumi che attraversano Comuni dove la pulizia degli argini dai rifiuti sfugge al controllo della Provincia. Ciò si traduce in un surplus di tassazione che i sangiorgesi pagano per rifiuti di altri.

I costi di tali mareggiate per smaltimento e servizi sono stati, Iva inclusa, nel 2016, 2017 e 2018 rispettivamente 186.698, 149.637, e allo stato 129.372 euro. Questi gli esiti della prima e della seconda commissione consiliare, che, tenutesi ieri, lasciano presagire l’ennesimo aumento di tassa rifiuti a danno dei miei concittadini. Ebbene i costi del 2016 vennero coperti dalla Regione Marche nel 2017, poi niente più. A pensare male si fa peccato, ma certo è che nel 2017 si sono tenute le elezioni comunali.

Non voglio pensare ci sia stata un’ingerenza del Pd ad evitare un aumento della tassa rifiuti, che avrebbe potuto aiutare i sangiorgesi a comprendere l’isolamento politico e la marginalità economica che caratterizza da anni la nostra città, quindi la necessità di un cambiamento. Voglio pensare piuttosto si sia trattato di dimenticanza da parte di chi dovrebbe rappresentare Porto San Giorgio e la Provincia di Fermo. Infatti tre anni di surplus di rifiuti da detriti di fiume non sono un evento straordinario, ma ordinario, che pretende una presa d’atto e un intervento costante e continuativo. I soldi della Regione sono dei suoi abitanti, sangiorgesi e del Fermano, non risorsa privata del Partito Democratico”.


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