di Paolo Gaudenzi
MONTEGRANARO – Terzo successo consecutivo per un bottino stagionale di vittorie complessive pari ad otto.
Del resto, c’erano poche speranze già alla viglia per il Bramante Pesaro: le ferrea legge della Bombonera, casa madre sutorina mai violata in stagione, si è abbattuta ancora una volta sull’avversario di calendario al motto “non si passa“.
La compagine di coach Marco Ciarpella ha avuto quindi ragione dell’avversario corregionale al termine di una gara pressoché equilibrata nella prima parte (basta consultare i parziali), trovando la chiave di volta nella seconda fase del match.
IL TABELLINO
SUTOR PREMIATA MONTEGRANARO 62: Lupetti 6, Rossi 2, Selicato 7, Di Angilla 13, Temperini 18, Sabatini ne, Ciarpella F. 4, Bartoli 8, Palmieri ne, Valentini ne, Mosconi 4, Marcantoni ne. All. Ciarpella M.
BRAMANTE PESARO 57: Bonci 2, Bertoni 17, Gnaccarini 4, Giampaoli 14, Gamberini 2, Terenzi ne, Giunta 1, Galdelli 2, Centis 2, Curcio 10, Tognacci 3, Del Prete ne. All. Nicolini
ARBITRI: Antonelli e Sperandini
PARZIALI: 14-14, 19-16, 18-14, 11-13
PROGRESSIVI: 14-14, 33-30, 51-44, 62-57
NOTE: Uscito per cinque falli Giampaoli (Bramante Pesaro)
LA CRONACA
Ancora una volta di scena senza l’apporto del lungo Valentini, la squadra calzaturiera si è appoggiata così sulle proprie caratteristiche tecniche e fisiche. Dunque, mancano i centimetri sotto le plance, se non altro c’è però la gamba e la verve per limitare i pesaresi in chiave difensiva, considerando il quintetto di coach Nicolini pressoché della stessa stazza sutorina. Il primo quarto scorre via così, con le misure da prendere alla sfida da ambo le parti e 14 punti a testa, rotti dall’acuto alla ripresa delle danze di Temperini, a sganciare la bomba. Tutto ciò sembra così destare anche la manovra viaggiante ora sull’asse Di Angilla-Bartoli, ma il Pesaro è vivo e tiene botta, brava la Sutor a chiudere la prima metà di sfida con una leggera supremazia nel punteggio, trasformata al ritorno sul parquet nella terra fertile dove seminare il seme del successo serale.
Da Temperini a Lupetti. Cambia l’interprete ma il biglietto da visita è lo stesso alla riapertura dei giochi. Finalmente “Lupo” libera così la tripla dai sei e venticinque surriscaldando l’atmosfera lanciata alla volta della conquista dell’intero piatto. Bertoni chiama però la carica, la sfida sale d’intensità e la fuga gialloblù non si concretizza ancora. Giampaoli risponde allo show time di Temperini, dalla panchina Marco Ciarpella registra la difesa e il terzo periodo va a referto sul confortante più sette. Il fallo antisportivo fischiato a Tognacci su Mosconi sembra più di un segno a favore della causa calzaturiera ma vanno ancora fatti bene i conti con il redivivo Bramante, più brillante al rimbalzo. Finale nervoso, carico di falli e di tiri dalla lunetta. In questi casi, come noto, i centimetri non servono: basta avere la mano calda e Di Angilla, al momento opportuno, ha dimostrato di avercela tale, traghettando in porto l’ennesimo successo casalingo. Alla Bombonera, dicevamo, non si passa. E’ la legge non scritta che vige dalle parti di via Martiri d’Ungheria.
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