Il carcere come estrema soluzione di un dramma familiare.
E per un giovane, con precedenti penali e di polizia per droga, maltrattamenti e lesioni, sono così scattate le manette.
“Il dramma familiare di una coppia di genitori del Fermano che si relazionano quotidianamente con il figlio, che da mesi li maltratta, li minaccia, li percuote e li offende, creando uno stato di profondo disagio psicologico e di angoscia. Il giovane – spiegano dalla questura di Fermo – tossicodipendente aveva instaurato un clima di violenza e di terrore nel contesto familiare, malmenando e minacciando i genitori ogni qualvolta si rifiutavano di fornirgli denaro per procacciarsi la droga o si rifiutavano di accompagnarlo nei luoghi di approvvigionamento.
Il coraggio di presentare la denuncia è stato direttamente proporzionale alla capacità di ascolto empatico dei poliziotti della Questura di Fermo, per poi procedere allo sviluppo degli accertamenti che hanno consentito di trovare gli elementi fondamentali per chiarire una dinamica violenta, spesso sottaciuta proprio perché in ambito intra-familiare.
Dapprima l’autorità giudiziaria aveva disposto una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare, ma la situazione si è ripresentata. Il giovane era stato costretto agli arresti in una comunità, ma senza effetti: i comportamenti violenti si sono nuovamente ripetuti.
I genitori, fino all’ultimo, sono stati combattuti tra la volontà di proteggere il giovane figlio e richiedere giustizia, ma la madre era arrivata al punto di lasciare la casa per evitarlo.
Sostenuti dalla Questura, hanno deciso di denunciare nuovamente i fatti, facendo emergere una serie di atti di violenza grave e di intimidazioni.
A chiudere la vicenda ora c’è il grave provvedimento del giudice che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere”.
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