di Marco Pagliariccio
Un pezzo di storia della città abbandonato a se stesso. Il gruppo consiliare di Montegranaro Tra La Gente torna a farsi sentire puntando il dito sulle condizioni del cimitero comunale, in particolare della vegetazione della parte monumentale. «Partendo dall’assunto che il rispetto che si ha per i propri morti misura il grado di civiltà di una comunità, bisogna dire che molti nostri concittadini, che ci hanno ripetutamente segnalato lo stato, hanno vergogna circa le condizioni in cui si trova il nostro amato cimitero comunale – scrive il gruppo in una nota – non parliamo delle condizioni di pulizia o delle manutenzioni che, tutto sommato, ci sembrano ben effettuate ma dello stato in cui si presentano le siepi che, un tempo rigogliose e verdi, facevano del nostro cimitero un fiore all’occhiello ed un vanto della nostra città».
Le siepi erano state attaccate negli anni scorsi da alcuni parassiti e la battaglia, visti i risultati, sembra sia stata abbondantemente persa. «La parte storica, o monumentale, presenta un bellissimo giardino all’italiana che, stando a ricerche storiche fatte dal nostro concittadino Daniele Malvestiti, fu gratuitamente progettato sul finire dell’Ottocento dall’ingegner Virginio Tombolini, montegranarese, che allora ricopriva la carica di ingegnere capo della Provincia di Macerata. Dall’1 settembre 1900, data della sua inaugurazione, ad oggi mai immaginiamo il cimitero si sia trovato ad un livello di incuria e senso di abbandono tale quale quello in cui si presenta oggi agli occhi dei montegranaresi. Va pure detto che la parte monumentale del cimitero di Montegranaro, sicuramente uno dei più belli del territorio, merita profondo rispetto, oltre che per la sensibilità verso chi non c’è più, per la bellezza oggettiva del luogo e per le perfette proporzioni e gli equilibri che quei viali riescono a trasfondere nell’animo del visitatore. Alcune foto che abbiamo scattato lo documentano più di tante parole. Per i cittadini più scettici, che vogliono magari gustare le perfette proporzioni dei viali, ammirare, dando le spalle alla cappellina, la perfetta simmetria del viale dal quale si inquadra, nello spazio del cancello di ingresso, esattamente il municipio, li invitiamo a rendersi conto personalmente e reagire, facendo sentire la loro protesta a tanta incuria. Ebbene, cari sindaco Mancini e assessore Basso, perché tanto abbandono e tanto disprezzo? Non vi rendete conto che, da amministratori del bene comune, una così scarsa sensibilità verso questo luogo costituisce un’offesa a noi ed al ricordo dei nostri cari?».
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