di redazione CF
Sono riusciti a intrufolarsi in un appartamento facendosi aprire la porta. E una volta dentro, con le facce travisate dalle mascherine chirurgiche, uno dei due ha estratto un coltello puntandolo contro l’inquilino mentre l’altro arraffava il poco denaro trovato. Ma alla reazione del residente sono scappati a gambe levate anche nel tentativo di far perdere le loro tracce. Ma non avevano fatto i conti con le indagini incrociate della Squadra Mobile della Questura di Fermo che in meno di due settimane ha dato loro un volto e un nome. E così due giovani sono stati identificati. Uno è stato arrestato e l’altro denunciato. Ma andiamo per ordine con la ricostruzione dell’accaduto fornita proprio dalla Questura di Fermo sull’episodio criminoso e sull’ennesimo successo investigativo della Polizia di Stato di Fermo.
“Alle prime ore dello scorso 18 luglio, presso l’abitazione di uno straniero regolarmente residente a Fermo, si sono presentati due uomini. I due soggetti, dopo aver bussato insistentemente alla porta e fingendo di essere amici di un persona conosciuta dallo straniero, sono riusciti ad accedere nell’appartamento con il volto travisato da una mascherina chirurgica.
Subito dopo, accusando l’uomo di aver fatto qualcosa di ‘sbagliato’, uno dei due soggetti ha estratto dalla tasca un coltello con il quale è riuscito, per un breve tempo, a tenere a distanza lo straniero mentre l’altro metteva a soqquadro gli ambienti dell’abitazione alla ricerca di qualcosa, e alla fine appropriandosi di quei pochi euro che riusciva a trovare.
Approfittando di un momento di disattenzione dei due, la vittima ha reagito, lanciando prima una sedia e scagliandosi poi contro il soggetto armato di coltello. Ne è nata una violenta colluttazione nel corso della quale l’arma è caduta a terra ed entrambi gli aggressori, probabilmente intimoriti dalla improvvisa reazione dello straniero e dal timore che arrivasse qualcuno in aiuto del malcapitato, si sono dati alla fuga dalla porta di ingresso.
Ricevuta la denuncia della vittima, la Polizia di Stato ha immediatamente attivato le ricerche dei responsabili malgrado pochissimi elementi a disposizione ovvero l’ora e la via di fuga ed alcune vaghe indicazioni sul tipo di vettura utilizzata per allontanarsi dal luogo della rapina.
Grazie ai sistemi di videosorveglianza cittadina, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura sono riusciti ad individuare alcuni veicoli in transito nelle zone dell’evento ove erano presumibilmente passati i delinquenti, restringendo numericamente sempre più l’attenzione su quelli che potevano essere collegati con il violento episodio criminale.
Inoltre, malgrado l’ora dei fatti denunciati, gli operatori della Squadra Mobile hanno acquisito alcune testimonianze riuscendo, anche con tali elementi, a indirizzare le specifiche indagini nei confronti di un particolare veicolo che si era allontanato, in velocità, dalla zona del reato denunciato.
Incrociati tutti gli elementi a disposizione ed individuato il mezzo ricercato, gli investigatori sono risaliti al proprietario, un italiano di circa 30 anni residente a Fermo, già conosciuto dalle forze dell’ordine per i suoi precedenti inerenti lo spaccio di stupefacenti ed i reati contro il patrimonio.
Per l’uomo, già sottoposto ad una misura limitativa della libertà personale, ancora in corso, l’Autorità Giudiziaria ha disposto, sulla base degli elementi di responsabilità raccolti dalla Squadra Mobile, l’arresto. Dopo alcune ricerche il soggetto è stato rintracciato ed accompagnato in carcere. Ed è stato identificato anche il secondo soggetto, coetaneo del primo, a carico del quale è stata accertata la complicità nella rapina: denunciato all’Autorità Giudiziaria. Ulteriori accertamenti sono in corso per risalire alle effettive motivazioni della violenta aggressione”.
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