di Paolo Bartolomei
FERMO – Ulderico Catalini è venuto a mancare ieri sera, poche ore prima aveva cenato con i familiari e aveva anche fatto una partita a carte, come sempre.
Una morte improvvisa ma anche serena che lo ha portato via non solo all’affetto dei suoi familiari ma anche di tutti gli sportivi fermani e canarini: non è stato un segretario qualsiasi, nonostante abbia terminato di collaborare con la Fermana circa venti anni fa, è quello che forse tutti ancora oggi ricordano meglio e con simpatia.
“Gli ho messo la cravatta gialloblù, la stessa con cui è andato in trasferta per tanti anni, e il fermacravatte della Fermana” dice la figlia Patrizia. Chi vuole può andare a fargli visita a casa, poi l’ultimo saluto domani mattina, giovedì, alle 10.30 nella chiesa di San Francesco.
Passione e abnegazione hanno tenuto Ulderico nelle segrete stanze gialloblù ininterrottamente per più di trent’anni, una longevità che ha pochi eguali, ma da sole forse non sarebbero bastate se non si fossero unite alla mitezza e all’umiltà, doti che gli hanno reso possibile “resistere”, senza fare una piega, con presidenti vulcanici come Luciano Balestrini e Giacomo Battaglioni, accanto ai quali pochi collaboratori sono riusciti a rimanere a lungo.
Eh si, perché Catalini iniziò a collaborare addirittura nei lontani anni ’70, restando segretario generale per tutti gli anni ’80, poco dopo dell’arrivo alla guida della Fermana di “panzetta”: sostituì il dimissionario Valentino Montelpare che – manco a dirlo – era entrato subito in contrasto col nuovo patron.
Catalini invece è andato d’amore e d’accordo con tutti i presidenti, giocatori, tifosi e anche con la stampa, non negava mai un favore quando poteva. Accanto a lui in tre decenni si sono avvicendati decine di dirigenti e collaboratori che andavano e venivano, come in una stazione ferroviaria, e lui sempre lì a fare il capostazione.
Gino Catalini, cugino di Ulderico, si è occupato per alcuni anni del settore giovanile della Fermana fino a che non se n’è andato, anche lui per “divergenze” con Balestrini.
Senza che nessuno glielo chiedesse, Ulderico ha conservato decine, forse centinaia, di tesserini dei calciatori e preziosa documentazione di segreteria utile per ricostruire la storia del sodalizio gialloblù, c’è anche una lettera della Juventus con la firma dell’avvocato Gianni Agnelli.
Ha insegnato educazione tecnica alla scuola media Ugo Betti di Fermo, era talmente buono che quando sequestrava agli studenti le figurine dei calciatori non le consegnava mai alla preside ma le ridistribuiva a chi ne aveva bisogno per completare l’album. Anni fa ha sconfitto una malattia rara che sembrava non dargli scampo, talmente rara che lo ha portato ad entrare in contatto con medici di mezzo mondo, fino a Chicago, e ha vissuto serenamente tutti questi anni facendo il nonno dei nipoti Alessandro Ludovico e Rachele a cui vanno le condoglianze della nostra redazione, insieme alla figlia Patrizia, al genero Roberto.
Anche l’attuale società Fermana Football club si unisce al dolore e al cordoglio per la dolorosa scomparsa di Ulderico Catalini, storico dirigente e segretario canarino venuto a mancare questa notte con un comunicato firmato presidente Umberto Simoni, Patron Maurizio Vecchiola e tutta la dirigenza.
Fotogallery
ARTICOLI CORRELATI
Auguri a Paolo Belleggia, il presidente più vincente nella storia della Fermana
Scomparso l’ex presidente della Fermana Calcio Francesco Valentini
Addio ad Aldo Pennesi, storico dirigente e tifoso della Fermana
Il ricordo di Alessandro Chiodini dirigente della Fermana nel passato
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati