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Tavolo di lavoro per Campiglione, Bagalini e Gaggia: “Opportunità per individuare soluzioni strategiche per l’intera città”

FERMO - I consiglieri delle liste La città che vogliamo e Non mi Fermo: "Una procedura che servirà a tracciare un nuovo disegno urbanistico per Campiglione, ma che sarà fondamentale per tutta la città di Fermo"

 

“Disegnare il territorio per i prossimi decenni. Non è un impegno da poco quello che spetta al Tavolo di lavoro per Campiglione, più volte riunitosi in queste settimane e voluto dal Comune di Fermo per ridefinire sul piano urbanistico un’area strategica per la città che coinvolge in primis proprio il quartiere Campiglione e il vicino confinante Molini Girola. L’ultimo incontro, assieme al centro studi Nomisma, è servito per mettere a confronto i sindaci dei Comuni limitrofi: Moira Canigola (Monturano, anche in qualità di presidente della Provincia), Alessio Terrenzi (Sant’Elpidio a Mare), Luca Leoni (Torre San Patrizio) e Remigio Ceroni (Rapagnano). Quello che si andrà ad effettuare – con ulteriori incontri, a partire dai prossimi giorni – sarà un lavoro di coordinamento che abbraccerà le discipline più importanti e strategiche, soprattutto in ambito urbanistico, ambientale, sociale, economico, cercando di riattualizzare un precedente studio datato 2017”.

Le liste “Non mi Fermo” e “La città che vogliamo” spiega di: “Seguire con molta attenzione i lavori del tavolo, convinte del buon lavoro fatto fin qui dall’amministrazione comunale e sicure che dalla lucida interpretazione delle problematiche possano arrivare soluzioni strategiche per l’intera città. Fiducia che viene riposta anche nell’attenzione dell’assessore all’Urbanistica, Mariantonietta Di Felice, e della coordinatrice del Tavolo di lavoro, Sara Pistolesi”. Un’attenzione palesata anche dai consiglieri delegati al tavolo Paola Gaggia, per “Non mi Fermo”, e Manolo Bagalini, per “La città che vogliamo”.

“Esprimo soddisfazione per il lavoro che sta portando avanti l’amministrazione comunale, un lavoro basato sull’ascolto e sulla condivisione. Una procedura che servirà a tracciare un nuovo disegno urbanistico per Campiglione, ma che sarà fondamentale per tutta la città di Fermo – sottolinea Bagalini – In questo territorio l’area di Campiglione assume una posizione strategica, dal momento che si pone come una zona baricentrica e di cerniera tra l’entroterra e la città, fino al litorale. Non è un caso, pertanto, che tale area sia stata scelta per la realizzazione del nuovo ospedale. Fatto, questo, che rappresenta un’occasione importante per trasformare Campiglione in un nuovo polo attrattivo in cui far confluire una serie di funzioni al momento assenti sul territorio provinciale. A tal proposito, l’amministrazione ha l’intenzione di progettare una variante urbanistica per dare un’impronta più definita e una maggiore caratterizzazione a un’area destinata ad avere, nel medio periodo, un rapido sviluppo. Le direttrici entro cui incanalare questo processo – conclude Bagalini – non possono prescindere dalle linee strategiche sulle quali l’Unione Europea ha fondato il grande programma di finanziamento Next Generetation Eu, vale a dire la riqualificazione di aree (ex Conceria, ex Sadam ed ex Omsa su tutte) sulla base dei principi della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica”.

Sulla stessa linea Paola Gaggia secondo cui: “L’obiettivo deve essere quello di migliorare la qualità del quartiere creando contesti che uniscano, nel contempo, attenzione per le necessità economiche e sociali dei residenti e rispetto dell’ambiente. Il tutto in una realtà che ha conosciuto già un importante sviluppo nel corso degli ultimi decenni. Le nostre liste rappresentano l’ideale continuità con il lavoro degli ultimi 5 anni, quando con diverse iniziative l’amministrazione comunale ha cercato di porre l’attenzione sulle necessità di riqualificare punti strategici del quartiere e delle aree vicine. Si pensi agli interventi nell’ambito della viabilità e alla volontà di porre l’attenzione sulla qualità dell’abitare in tutte le sue peculiarità ambientali, energetiche, a basso consumo di suolo. Ovviamente questo presuppone una visione strategica condivisa con i comuni limitrofi, in modo da non vanificare gli sforzi compiuti dalla nostra amministrazione”.

 

 


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