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“Ddl Zan affossato dal Senato: hanno vinto violenti e odiatori”

IL COMMENTO del presidente Arcigay Ancona Matteo Marchegiani in merito allo stop dell'iter per approvare la legge contro l'omotransfobia

Matteo Marchegiani

 

«Il Senato della Repubblica c’è riuscito, ha appena ucciso il Ddl Zan. E con esso la speranza di diventare un paese normale e civile, come gli altri paesi europei considerati avanzati»Così Matteo Marchegiani, presidente Arcigay Ancona, commenta lo stop dell’iter per approvare la legge contro l’omotransfobia, proposta dal deputato dem Alessandro Zan. In Senato si è arrivati si è arrivati alla votazione (154 favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti) sul non passaggio all’esame dei singoli articoli del Ddl. Un nuovo testo potrà essere ripresentato tra sei mesi. «Il nostro Senato – ha rimarcato Marcehgiani – l’ha detto forte e chiaro: non ha alcun interesse a tutelare le minoranze discriminate, ma ha interesse a far sì che continuino le violenze contro le donne, le persone LGBTQIA+ ed i disabili.

Con la votazione in favore della cosiddetta “tagliola”, il Senato ha utilizzato una procedura parlamentare che consente di evitare la discussione di una legge: non ha alcun interesse a parlare di noi e non ha alcuna vergogna a farlo in modo infame ed ignavo, con il voto segreto». E ancora: «Oggi si è scritta una triste pagina nella storia del nostro Paese: hanno vinto i violenti, i picchiatori, gli odiatori, quella parte dell’Italia che ha paura di pagare un prezzo per le sue azioni. Il lavoro fatto sino ad oggi non andrà sprecato. Fuori da quell’aula il Paese resta favorevole ad un intervento di tipo normativo a contrasto delle discriminazioni e violenze dettate da omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo. Questo sarà il nostro punto di partenza, fino al momento in cui anche il Senato aprirà gli occhi e vedrà cosa succede qui fuori. Questo Parlamento non è stato all’altezza delle sfide di questo tempo, l’argine all’omolesbobitransfobia continuerà a porlo il Paese, le rete informali, le associazioni, tutte le persone di buona volontà. Non lo Stato, che ancora una volta si gira dall’altra parte. Ringraziamo coloro i quali si sono battuti, a tutti gli altri consegniamo la nostra vergogna».

 

 


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