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Il ricordo di Alfredo Beni. Vesprini: «Il suo estremo sacrificio mai dimenticato»

PORTO SAN GIORGIO - Nella piazza a dedicata al carabinieri ucciso 46 anni fa, oggi pomeriggio si è svolta una cerimonia commemorativa a cui hanno preso parte il figlio Filippo ed il nipote Giovanni

Sono trascorsi 46 anni dalla notte tra il 17 e il 18 maggio 1977, quando l’appuntato dei carabinieri Alfredo Beni fu ucciso da una banda criminale nel corso di un conflitto a fuoco. Nella piazza a lui dedicata, oggi pomeriggio, a Porto San Giorgio, si è svolta una cerimonia commemorativa a cui hanno preso parte il figlio Filippo ed il nipote Giovanni. La corona d’alloro deposta sul cippo ha ricevuto la benedizione di don Pietro Gervasio.

Corposa la partecipazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Sono intervenuti il prefetto Michele Rocchegiani,  il generale di Corpo d’armata dell’Arma Rosario Aiosa (ferito in quel conflitto e medaglia d’oro), il comandante della Legione Carabinieri Marche, Salvatore Cagnazzo, il comandante provinciale Gino Domenico Troiani, il comandante di stazione Giovanni Spina, il comandante provinciale della Finanza Massimiliano Bolognese e quello della Municipale Giovanni Paris, il presidente del Consiglio comunale Fabio Bragagnolo, il consigliere regionale Marco Marinangeli e la presidente della Cpo regionale Maria Lina Vitturini.

Il sindaco Vesprini, durante il suo intervento, ha ricordato il drammatico fatto di sangue: «Sul sacrificio di Beni e Piermanni si fonda la nostra libertà, il vivere civile, la democrazia. In questo luogo la storia della città si è incrociata con quella di tutto il Paese. Il sacrificio di quei carabinieri non sarà mai dimenticato. Siamo grati all’Arma per il costante e quotidiano impegno nella lotta alla criminalità per la sicurezza del nostro territorio».


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