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Il comitato arretramento A14 avverte: «Il tratto da P.S.Giorgio a S.Benedetto è a rischio frane»

A14 - L'associazione che chiede lo spostamento verso l'interno dell'autostrada e della ferrovia presenta un approfondimento sul rischio idrogeologico della zona. «La strada della terza corsia o di un mini arretramento in quel tratto non è perseguibile, il rischio è alto»

Il comitato arretramento A14 e Fs Marche Sud, insieme alla Fondazione San Giacomo della Marca, hanno tenuto un webinar su ”I dissesti idrogeologici di alcuni tratti della costa marchigiana” con la partecipazione del prof. Gilberto Pambianchi, docente dell’Università di Camerino ed autorità di spessore nazionale sul tema della geomorfologia. Tale approfondimento era parte di un ciclo di incontri tecnici dove si sono approfondite le ragioni della richiesta dell’arretramento della ferrovia per tutta la regione e dell’A14 per il tratto da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto.

«Dopo aver esaminato la non sostenibilità sotto il profilo della sicurezza del progetto della realizzazione della terza corsia in sede per l’A14 nelle Marche sud e della velocizzazione della linea ferrovia, si è passati successivamente ad esaminare con il prof. Passerini di Univom la non sostenibilità della realizzazione della terza corsia dell’A14 in sede per il forte inquinamento atmosferico già presente sulla costa e quindi della conseguenza necessità di arretrare preservando comunque le aree interne. Si è passati ora con questo incontro ad esaminare il rischio idrogeologico della costa – dicono i rappresentanti del comitato -. Tale incontro si è svolto subito dopo i recenti eventi alluvionali che hanno imposto la gravità del tema in quanto i fenomeni emersi in seguito al cambiamento climatico non sono transitori. La presentazione del prof. Pambianchi è stata estremamente chiara esprimendo non solo il suo autorevole parere, ma evidenziando quanto determinato dai Piani già assunti dalla regione Marche e quindi dal Ministero dell’ambiente».

«L’attuale passaggio autostradale nelle Marche sud è stato inaugurato nel 1970 attraverso una forzatura politica di allora non rispettando il progetto originario che prevedeva l’arretramento in questo tratto delle Marche sud – continuano -. La successiva approvazione del Piano di Assetto Idrogeologico ha attestato espressamente un elevato rischio frane in questa parte della prima collina ove attualmente passa l’autostrada. Da Porto San Giorgio sino a San Benedetto del Tronto la cartografia documenta chiaramente queste zone a rischio elevato proprio nell’attuale passaggio autostradale e pertanto non è oggettivamente perseguibile la strada del potenziamento di questo tratto con la realizzazione di una terza corsia in sede o con qualche mini arretramento. Ciò che l’uomo della strada aveva già percepito dalla osservazione della storia più recente, ovvero la grande frana del 1928 di Grottammare che precipitò sul treno in transito provocando molti morti, le mini frane, gli interventi di consolidamento e gli indennizzi pagati a proprietari di case danneggiate a Porto San Giorgio in occasione della realizzazione dell’attuale tratto autostradale e la più recente frana di sul Colle Sant’Andrea a Cupra Marittima trovano un riferimento scientifico e normativo chiaro».

L’atteso annuncio dell’arretramento della ferrovia fatto recentemente dal Governo, secondo il comitato arretramento, trova già una indicazione chiara, ovvero il passaggio che non potrà avvenire sulla costa, così pure il potenziamento dell’A14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto non potrà avvenire attraverso la realizzazione di un terza corsia in sede o attraverso qualche mini arretramento.

«La realtà sta facendo emergere chiaramente la strada da percorrere – concludono – che è quella di una progettazione integrata dell’arretramento autostradale e ferroviario nelle Marche sud che potrà diventare  la grande possibilità di sviluppo anche per le aree interne»


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