di Andrea Braconi
Quasi 100 persone hanno preso parte ieri sera all’incontro pubblico organizzato dall’associazione L’Abbraccio. All’interno dell’Auditorium Officina delle Arti per diverse ore si sono susseguiti tanti interventi, finalizzati ad approfondire tutti gli aspetti legati al tema del fine vita e delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Oltre al direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini e al sindaco Ediana Mancini, sono intervenuti i dottori Arianna Cozzolino, Barbara Lissoni, Calogero Gucciardino, Patrizio Cardinali, Luisanna Cola, Barbara Esperide, Eugenio Pucci e Alberto Viozzi. Per fare il punto sull’iniziativa abbiamo sentito Luciano Pini, presidente de L’Abbraccio.
Presidente, una serata importante per voi e per tutto il territorio.
“Certamente. È stata un’occasione unica perché abbiamo potuto avere testimonianze di molti addetti ai lavori e questo ci fa ben sperare per il futuro. Serve fare informazione costante sul tema che abbiamo trattato ieri sera e dobbiamo esserne consapevoli tutti. Siamo veramente soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto.”
L’argomento trattato, però, sembra essere ancora percepito con difficoltà.
“Direi anche bistrattato, ma ieri c’è stata un’attenzione particolare anche grazie alla presenza di persone molto preparate. Pensiamo che la dottoressa Cozzolino è una di quelle che ha partecipato alla stesura della legge 38/2010 sulle cure palliative.”
Quindi, L’Abbraccio va avanti nel perseguire i propri obiettivi, soprattutto sul fronte dell’informazione.
“Non sono si prosegue, ma addirittura siamo stati sollecitati dal direttore Livini e dal dottor Bucci che, oltre a farci i complimenti, ci hanno detto che questa è la via sulla quale bisogna andare avanti. Non vogliamo nessuno che questa legge rimanga solo scritta, ma piuttosto che abbia piena applicazione. La gente, quindi, deve sapere di cosa si tratta.”
Felice per il riscontro in termini di pubblico, immaginiamo.
“Abbiamo avuto anche la piacevole presenza di qualche medico di base e parecchio pubblico che, considerato l’argomento, non ci aspettavamo e che invece ha scelto di esserci e di ascoltare così tante testimonianze. Molte significative sono state le esperienze dirette fatte da quattro volontarie e l’intervallo musicale, molto emozionante. Un grazie va al dottor Mario Signorino, primario del Dipartimento di Neurologia, che sta aprendo una riflessione sulle cure palliative in neurologia.”
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