“Dal cosiddetto decreto Genova sparisce l’art. 18 bis riguardante il terremoto dell’Italia centrale. Tale variazione introduceva una ulteriore zonizzazione nelle aree terremotate che creava un “cratere nel cratere” . Di fatto, allo scopo di privilegiare ulteriormente la ricostruzione in alcuni comuni del cratere, veniva bloccato il processo in tutti gli altri, da Fermo a Tolentino, procrastinando la ricostruzione di questi ultimi sine die. Una sorta di scippo modello bando periferie. Grazie alle proteste dei comuni di tutti i colori politici, con in testa il Sindaco di Tolentino Pezzanesi, e del Partito Democratico, unico a far sentire la sua voce, è stato sventato questo atto pericolosissimo per tutto il processo di ricostruzione post terremoto”. Così il segretario provinciale fermano del Pd Fabiano Alessandrini sul decreto dell’attuale governo. Un rischio scongiurato dalle protesta arrivata su più fronti.
Per Alessandrini l’allerta resta ancora alta: “Ora la lotta si deve concentrare sul ripristino dei fondi della struttura commissariale che, in base al l’ordinanza n.64, si è vista decurtare ben 300 milioni di euro, già stanziati dal Governo Gentiloni, destinati ad interventi contro il dissesto idrogeologico nelle aree del sisma, anche qui a fronte di progetti già presentati ed in alcuni casi già in fase di appalto, e per i fondi necessari alla proroga del personale tecnico assunto dai Comuni sempre per le pratiche relative al sisma, ben 700 persone che a gennaio cesseranno le loro funzioni vanificando gli sforzi finora fatti, così come denunciato in questi giorni dal presidente del CAL e Sindaco di Force Augusto Curti. Altro fronte attivo rimane quello dedicato al ripristino dei finanziamenti per le periferie, previsti dal bando dei governi di centro sinistra e già convenzionati da Comuni e Governo. Cosa lo sblocco di questi fondi significherebbe, per la Città di Fermo in particolare, e per tutto il litorale Fermano, è già stato detto più volte ed è facilmente comprensibile a tutti”.
Segretario provinciale PD che sottolinea: “I circa 9 milioni di Euro previsti per la riqualificazione di Lido Tre Archi, rappresentano uno dei più grandi investimenti pubblici della storia nel territorio fermano, con ricadute in termini sociali ed economici di enorme portata. Lo “scippo con destrezza”, così lo ha definito il Presidente dell’Anci Antonio De Caro, ai danni delle Città capoluogo di Provincia, rappresenta un danno enorme per i territori, perpetrato al solo scopo di fare cassa, da parte del Governo Lega/5stelle, in vista della finanziaria. Invitiamo pertanto tutti coloro che hanno responsabilità politiche ed a cuore le sorti del territorio a fare fronte comune per ottenerne il ripristino”.
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