“Siamo ormai alla frutta! Tra responsabilità del Governo centrale e quelle dell’Esecutivo Regionale, la sanità nei nostri territori è stretta in una morsa mortale dalla quale uscirà sconfitto il sistema pubblico ed universalistico sanitario mentre si arricchirà quello dei privati”. Il segretario regionale della Cisl Giuseppe Donati torna sulla situazione sanitaria dell’Area Vasta 4 di Fermo e punta ilo dito contro le scelte dell’amministrazione regionale.
Donati che scrive: “Da mesi , come la CISL FP ha da tempo denunciato, stiamo assistendo al progressivo taglio di risorse umane, economiche e quindi dei Servizi in Area Vasta 4. Il segnale estremamente negativo dato a giugno dalla direzione con l’esternalizzazione delle Cure Intermedie di Sant’Elpidio a Mare è stato l’inizio di una nuova politica sanitaria che vede l’alternativa drammatica per il fermano di rimanere fermo e quindi annegare nella sua arretratezza oppure accettare di svendere pezzi importanti di servizi ai privati seppur convenzionati”.
Donati sottolinea: “In questi giorni, tutti gli Uffici e le Unità Operative, che sono quelle che erogano assistenza ai cittadini e ai pazienti, sono sull’orlo di una crisi di nervi perché non riescono ad assumere nemmeno quel poco personale previsto dal turn over. Dicono, da Ancona, che bisogna attendere i piani di fabbisogno. Pensiamoci bene: a novembre inoltrato l’ASUR ( 14.000 dipendenti circa) non ha ancora approvato il piano dei fabbisogni di personale dell’anno 2018. I fondi economici relativi al personale dell’anno in corso, sono ancora provvisori, come del resto i budget assegnati alla Aziende Sanitarie da parte della Regione. Qualsiasi altra Azienda di servizi, che quindi deve pianificare la propria attività, a queste condizioni avrebbe fallito. L’ASUR ha inventato il Centro Unico di Reclutamento di personale che ha dato il colpo mortale alle Aree Vaste sulla poca autonomia che era rimasta loro ma soprattutto ha peggiorato notevolmente le operazioni di assunzione. Tutto perchè l’unico assillo dell’Asur e della regione è il controllo spasmodico dei costi. Il m.e.f. è quello che detta la politica sanitaria dell’Asur. Questo è il riscontro su come l’attuale esecutivo abbia completamente fallito sulla sanità. In queste ore, presso il Murri c’è la caccia al posto letto che non c’è. L’ospedale di rete dell’Area Vasta 4 è diventato un ospedale per cronici che non trovano diversa allocazione. Sono spariti negli anni quasi 100 posti letto per acuti mentre le famose riconversioni di ospedali periferici, sono state effettuate ad isorisorse, pesando proprio sul sistema dell’ospedale. Mancano all’appello per il Murri circa 20 infermieri, passati dall’area degli acuti a quella territoriale delle Cure Intermedie e mai reintegrati”.
Cisl che prosegue: “Le sorprese amare, non terminano qui. Oltre ad Uffici ormai senza personale e Reparti che vanno avanti a forza di richiami in servizio di Infermieri ed OSS, fisioterapisti, ecc con negazione di ferie e riposi, l’Area Vasta 4 si è vista tagliare il budget di ben 5 miliioni di euro rispetto al 2017. Parliamo sempre di budget provvisori ( ridicolo a fine anno !) ma le cifre parlano chiaro. Anno 2017 budget definito per costi di esercizio : € 239.203.411 Anno 2018 budget provvisorioper costi di esercizio: € 234.392.466 Ciò in pratica significa, meno Servizi, meno personale, meno investimenti.Ora, si capisce bene che le “chiacchere” della politica sul riequilibrio del gap storico che il fermano ha da sempre rispetto ad altri territori delle Marche, tali erano e tali sono rimaste. Del resto, che nel fermano si facciano più chiacchiere che fatti è un dato storico, causa prima dell’arretratezza di cui fanno le spese cittadini ed utenti”. Qual ‘è la soluzione prospettata a tutto questo? Esternalizzare, dare ai privati. Ecco le parole magiche. In verità l’idea del governo regionale è quella molto più hard di dare in appalto esterno RSA, Cure Intermedie, Punti Prelievo territoriali e domiciliari, parte della riabilitazione e gran parte dei Servizi Territoriali. Una mega operazione di privatizzazione convenzionata che però è sempre privatizzazione. Di fronte a tutto questo, la politica locale che fa? Dorme o peggio gira la faccia dall’altra parte.
Da mesi FPCGIL, CISL FP, UIL FPL insime alla RSU hanno chiesto un confronto con la Conferenza dei Sindaci ma senza alcuna risposta. Se la politica locale non apre un tavolo serio di approfondimento sulle dinamiche economiche e di finanziamento della sanità sul territorio, che vadano nella direzione di riequilibrio delle risorse regionali verso il sud delle Marche, tra poco troveranno solo le briciole da amministrare che altri, molto più furbi ed intraprendenti, hanno lasciato loro. Non c’è più tempo, bisogna muoversi in fretta e la Cisl FP è pronta a fare la sua parte”
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