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“Vogliamo lavorare tutto l’anno,
è nostro diritto sapere perché
non possiamo” l’affondo dal Carrozzone

FERMO - Il titolare del pubblico esercizio a Lido San Tommaso vorrebbe poter restare aperto 12 mesi all'anno: "Si parla di riqualificare il quartiere, si celebrano inaugurazioni di nuove attività. E noi siamo figli di un dio minore? Siamo controproducenti?"

Ho chiesto spiegazioni, più e più volte in Comune. Sono ricorso anche alla stampa per avere una risposta. Sono passati i mesi e ancora nessuno si degna nemmeno di profferire parola, nemmeno un diniego motivato, ovviamente”.

E’ l’affondo di Ulderico Beato, titolare del Carrozzone, pubblico esercizio in via De Gasperi, a Lido San Tommaso. “Quale sarebbe la questione? Semplice: tutti – spiega l’esercente – si riempiono la bocca dicendo che il quartiere avrebbe bisogno di essere riqualificato. L’amministrazione sbandiera ai quattro venti qualsiasi operazione tesa a quest’obiettivo. Fondi, periferie, inaugurazione di nuove attività in pompa magna, come d’altronde è giusto che sia, perché creano movimento, animano un quartiere che va riqualificato. Di tutto di più. E io che chiedo di poter lavorare al Carrozzone per 12 mesi all’anno, nulla.

Credo che la mia richiesta, che a mio avviso, con un’attività aperta tutto l’anno, porterebbe un magari minimo ma comunque non ignorabile contributo sia in termini di sicurezza che di occupazione, sia più che legittima. E invece nulla, nemmeno una parola. Mi si dica chiaramente, allora, che non devo lavorare, che chiedo troppo. Ma me lo si dica apertamente, anche pubblicamente. Ci si dica allora che con il nostro lavoro siamo controproducenti per il quartiere. Sono cinque anni che avanzo la medesima richiesta. Anche i nostri clienti ci chiedono perché non restiamo aperti tutto l’anno. Cosa dovremmo rispondere? Siamo cittadini, siamo lavoratori. Avremo o no diritto almeno a una risposta? E come diritto lo abbiamo noi, diritto di conoscere la posizione del Comune ce l’hanno tutti i cittadini. Se in un momento così difficile per l’economia, per l’occupazione, per le periferie, un’attività si adopera per cercare di fare qualcosa di buono, perché il Comune non si attiva per portare la problematica del Carrozzone, condivisa da altre aziende, in consiglio comunale, per poterci far lavorare tutto l’anno? Di chi è la responsabilità di questo silenzio che all’atto pratico è un diniego reiterato nel tempo?”


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