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L’opposizione contro i banner
Felicioni:”Tenterò ogni via per fermare questo scempio”

PORTO SANT'ELPIDIO - I civici pronti ad impugnare l'atto che ha autorizzato i 300 banner pubblicitari; Marcotulli chiede "di rivedere il progetto, impatto visivo sottovalutato"

Le installazioni pubblicitarie appena partite in città, che tanto stanno facendo discutere, mobilitano anche l’opposizione. Durissima la presa di posizione di Alessandro Felicioni, leader del Laboratorio civico. “Sembra siano iniziati i saldi di fine stagione: cartelli giallo neri, luminosi, accattivanti per tutto il paese. E forse, inconsciamente, simboleggiano proprio la svendita di Porto Sant’Elpidio che questa amministrazione sta portando avanti indefessa e incurante di qualsiasi obiezione. Non posso permettere, non tanto come consigliere quanto come cittadino di questo paese, che un simile scempio venga perpetrato; non senza tentare tutte le vie possibili per fermarlo”.

Secondo Felicioni, “tappezzare l’accesso al comune, la torre dell’orologio, la piazza e il corso principale del paese con cartelloni pubblicitari è l’ultima delle pensate che questa amministrazione ha escogitato per far sprofondare ancor più (se ce ne fosse stato bisogno) il decoro e l’immagine di Porto Sant’Elpidio in un periodo in cui dovremmo accogliere i turisti; tra l’altro, con tempismo perfetto: la macchia gialla lungo la statale è stata confezionata giusto in tempo per accogliere il passaggio degli spettatori del Jova Beach. Quello che ne pensa il paese della ennesima genialata lo sappiamo perché chi ci ferma per strada ci chiede a gran voce di fare qualcosa. L’idea di 300 cartelloni pubblicitari ad infarcire l’illuminazione pubblica è incomprensibile da qualsiasi mente sana e deturpa gli spazi occupati; però sappiamo anche che questa amministrazione è sorda alle esigenze della cittadinanza e se all’epoca non sono servite più di 2000 firme raccolte dalla maestra Angela Serafini per questioni ben più gravi, non crediamo che qualche manifestazione di protesta possa in qualche modo scalfire la protervia di chi, ormai da troppo tempo, fa quel che vuole senza nemmeno chiedersi cosa ne pensa la gente”.

Per questo, i civici vogliono “impugnare la delibera che autorizza tutto questo nelle sedi competenti – preannuncia Felicioni – Tanto per sentire l’opinione anche di qualcuno a cui, per lavoro, queste cose interessano. La questione è semplice: secondo noi le installazioni vanno tolte perché sono state poste in violazione del piano generale degli impianti pubblicitari, ossia del regolamento, approvato dallo stesso comune, che disciplina dove, come e entro quali limiti si possono installare strumenti pubblicitari. Ci pare, peraltro, che anche a livello di codice della strada ci siano degli aspetti da chiarire. Non è nemmeno questione di soldi, di congruità del canone che viene corrisposto al comune. Il problema è che per l’ennesima volta viene vilipesa e umiliata la città e con essa la sensibilità di chi vede, giorno dopo giorno, sprofondare il paese in un baratro senza fondo. Danni questi per i quali non riusciamo a trovare alcun ristoro economico”.

Sui banner si fa sentire anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli, che esprime una posizione più collaborativa. “Non voglio inferire – sottolinea l’ex candidato sindaco – mi pare evidente che qualcuno a palazzo comunale abbia sottovalutato l’impatto visivo di questi banner, altrimenti non posso credere che avrebbe autorizzato tutto questo. Fatta questa premessa, l’Amministrazione faccia tutto quanto in suo potere per rivedere il progetto dei banner, così è impattante in modo inaccettabile. Ho anche qualche dubbio riguardo al danno per la sicurezza stradale. Il comandante della polizia locale si è espresso in materia? A me sembra che tutte quelle affissioni davanti al Comune, specie di notte, possano anche ridurre la visibilità all’incrocio tra Statale e via San Giovanni Bosco”.

P.Pier.


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