Una lettera aperta al neo assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini, nella quale il segretario regionale Cisl Giuseppe Donati esprime preoccupazione per il futuro del Murri con la chiusura di reparti e specialità di eccellenza con l’avanzare dell’emergenza Covid.
“Come piú volte evidenziato – scrive Donati – il Murri è l’unico Presidio esistente nell’Area Vasta n.4 e nonostante questo, sta diventando praticamente un centro Covid a dispetto dei tantissimi malati di altre patologie anche gravi, che chiederebbero di essere curati. La situazione è stridente se paragonata con situazioni provinciali marchigiane in cui insistono più Presidi ospedalieri di rete, che hanno operato sconvolgimenti sicuramente meno impattanti su servizi e personale. La CISL FP Marche, primo Sindacato per iscritti tra i dipendenti dell’AV4, ha giá espresso forti perplessità ed un certo sconcerto, ad esempio, per la decisione della Direzione, di chiudere l’unica terapia intensiva coronarica dell’Ospedale Murri. La Conferenza dei Sindaci di AV4, da parte sua, ha sottolineato l’unicità di servizi e di reparti altamente specialistici, presenti al Murri, che se chiusi, non troverebbero alternative, come può avvenire nelle restanti province marchigiane, grazie ai doppioni o triploni su cui possono contare. Di fatto, però, le chiusure sono andate avanti, tanto che oltre alla chiusura di Utic, il dimezzamento delle sedute operatorie ordinarie, arriva l’informativa della chiusura della Residenza Sanitaria Riabilitativa di Porto San Giorgio, del Nido ostetrico del Murri, l’utilizzo degli spazi delle Cure Intermedie di Sant’Elpidio a Mare per malati post acuti Covid”.
Il segretario regionale Cisl esprime preoccupazione anche sul nuovo assetto della cardiologia e sulla terapia intensiva cardiologica e si rivolge direttamente a Saltamartini: “La CISL FP Marche, a tutela non solo dei professionisti Infermieri ed OSS che intende rappresentare ma anche dei cittadini-utenti, chiede con urgenza, che Lei, in qualità di decisore politico e di rappresentante e garante dei cittadini anche di Fermo, venga a constatare personalmente ed in loco, le decisioni che si sono prese o che s’intenderebbero prendere all’interno del Murri e sul territorio, tutte molto impattanti su Reparti e Servizi non replicabili in altre strutture sanitarie della provincia. I malati della provincia di Fermo non sono solo quelli Covid quindi non tutto può essere sacrificato a causa della pandemia. Questo dovrebbe essere chiaro ma sembra che in tantissimi se ne stiano dimenticando. I decessi per patologie cardiovascolari sono aumentati del 20% ed una provincia già privata del Servizio di Emodinamica come quella di Fermo, non può rinunciare anche ad un dignitoso Reparto di Cardiologia e ad un servizio di Terapia Intensiva Coronarica che rispetti standard di sicurezza e criteri strutturali previsti dal manuale di autorizzazione. La nostra è una richiesta d’aiuto perché non passi o si rafforzi la convinzione che esistano nelle Marche, cittadini di serie A e serie B”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati