“La repubblica dell’Artsakh, nome armeno dell’enclave del Nagorno Karabakh, si trova nel sud-est della regione del Caucaso, ove si è concluso nel 20 novembre 2020 un conflitto tra la stragrande maggioranza etnica armena sostenuta dalla Repubblica Armena, e la Repubblica dell’Azerbaigian. Il conflitto si è risolto a favore di quest’ultimi, sostenuti dalla Turchia con annesso invio di foreign fighters islamici siriani. In questa guerra durata 45 giorni, le forze azere hanno bombardato con strumenti di alta precisione (droni) le postazioni di confine degli armeni, che hanno contato migliaia di vittime, con alta percentuale di giovani militari classe 2000 e oltre. Questo conflitto che, a prima vista, potrebbe non interessare le vicende italiane e ancor più fermane, invece
ci tocca molto da vicino, perché ciò che è avvenuto in quei territori rappresenta l’attacco ad una popolazione, legittimamente stanziata in quell’area da millenni, e ad alla cristianità residua del Caucaso”. I consiglieri comunale di Fermo Forte Nicola Lucci e Alessandro Bargoni illustrano la pozione presentata in aula.
“Nell’ultimo consiglio comunale del 22 dicembre 2020, il gruppo Fermo Forte ha presentato una mozione – spiegano Lucci e Bargoni – nella quale si è richiesto alla Giunta comunale di Fermo
di chiedere alle nostre autorità nazionali il riconoscimento della Repubblica dell’Artsakh.”
“Ringrazio il sindaco Calcinaro e i consiglieri che hanno votato favorevolmente – dichiara Nicola Lucci – il riconoscimento di codesta repubblica è l’unica via d’uscita democratica per poter affermare il diritto del popolo del Nagorno Karabakh alla sua autodeterminazione e tentare di portare la pace in quei territori, visto che esiste già un governo democraticamente eletto con una propria struttura statale e governativa. In questo modo potremo ostacolare la possibilità di ulteriori conflitti e bloccare sul nascere qualsiasi velleità espansionista dei paesi confinanti sulla Repubblica dell’Artsakh.” Questo ultimo conflitto ha riportato alla memoria il genocidio degli Armeni (1915-1918), sul quale la Turchia non ha mai chiarito la sua posizione, ma certamente la guerra appena conclusasi getta dubbi e incertezze sul futuro del popolo armeno. Anche il presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia, il prof. Baykar Sivazliyan, ringrazia il Comune di Fermo per questa presa di posizione “che risulta essere l’unica ed urgente soluzione che permetterebbe la sopravvivenza ad una popolazione, che seppur piccola numericamente, potrà continuare a vivere nei territori in cui ha sempre vissuto e proseguire a dare la propria testimonianza Cristiana nell’area del Medio Oriente.”
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